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I figli del web si raccontano sul blog

, di Andrea Celauro
Sono i giovani adulti, i 18-30enni, fascia d’età molto importante per il mercato dell’informazione e non solo. Per capire chi sono e cosa vogliono, il Centro Ask ha creato con loro un blog

Un blog per studiare i giovani adulti, per capire come e dove si informano, come si approcciano al mercato e come il mercato si avvicina a loro. È il progetto https://www.giovaniadulti.it/, che il Centro Ask della Bocconi ha messo in piedi, anzi in rete, proprio per studiare ragazze e ragazzi tra 18 e 30 anni. Una generazione cresciuta con maestri 'analogici', ma che si è formata in piena autonomia col digitale. Una generazione sempre più multietnica e istruita, tra il 2001 e il 2006 la percentuale dei 19-25enni iscritti all'università è salita dal 35 al 39%, ma che è numericamente in calo: oggi i 18-25enni sono il 8,5% della popolazione, oltre il 4% in meno rispetto al censimento del 1991. E se si estende la fascia fino ai 30 anni, la percentuale non supera il 15%.

Eppure, i giovani adulti rappresentato la categoria più importante per chi voglia sondare il rapporto dei ragazzi con l'informazione e il mercato. "Le scelte che si compiono tra i 18 ei 30 anni sono critiche per la vita civile e sociale di una persona, quelli sono gli anni in cui si formano i gusti culturali", spiega Paola Dubini, docente di economia aziendale in Bocconi e coordinatrice del progetto Giovani adulti e informazione. "Questi ragazzi sono 'nativi digitali', sono i primi ad avvicinarsi al digitale senza filtri". Il blog, nato proprio grazie alla collaborazione degli studenti Bocconi dell'Acme (la laurea specialistica in Economics and management in arts, culture, media and entertainment), diventa dunque il luogo eletto per far parlare di sé i giovani, abituati a interagire in digitale, e per esporre i risultati delle ricerche che il progetto ha messo in piedi. Dalle pagine si scopre innanzitutto chi sono i giovani adulti, come si informano (anche in qualità di consumatori) e quale peso danno alle diverse fonti più o meno tradizionali, ma pure, guardando 'al di là della barricata', come e cosa offrono a questa fascia di età le aziende che producono contenuti.

Perché, tra l'altro, ragazze e ragazzi tra i 18 e i 30 anni, sono tutt'altro che consumatori passivi. Attraverso il web, in particolare, "i giovani diventano produttori di contenuti", continua Paola Dubini, "ed è fondamentale studiarli anche in quanto tali. È il motivo per il quale, nel blog, abbiamo voluto puntare molto anche sui contatti con le web radio e web tv universitarie". Un sito che guarda ai giovani adulti con i loro stessi occhi, dunque, come sottolinea Maria Rita Micheli, studentessa dell'Acme Bocconi, che partecipa alla sua realizzazione: "Si tratta di un blog valido proprio perché è stato creato da noi, sia sotto il profilo dell'architettura che sotto quello dei contenuti. Tutto il progetto di ricerca è partito da focus group che ci hanno coinvolti attivamente. In questo modo si è riusciti a mettere insieme sia il target più prettamente accademico, che quello dei giovani".