Gli esempi della Ue per governare la globalizzazione
Con un'esperienza di 50 anni, dall'Europa si può trarre molti buoni esempi per 'governare' la globalizzazione e portare a benefici più equi ed estesi. Di ciò hanno discusso oggi Margot Wallström, vicepresidente della Commissione europea, e Mario Monti, presidente Bocconi, nel corso della presentazione di Economia e società aperta, il forum organizzato da Bocconi e Corriere della Sera, dopo i saluti introduttivi di Angelo Provasoli, rettore Bocconi, e Piergaetano Marchetti, presidente RCS.
"L'Europa è un buon esempio di potere decisionale a livello sovrannazionale, capace di affrontare questioni in tema di sviluppo, commercio e ambiente. Un sistema non perfetto ma che dimostra che è possibile," ha spiegato Wallström.
"L'Europa è l'unica parte del mondo con un'esperienza di 50 anni nel governo della globalizzazione, anche se solo a livello continentale," ha fatto eco Monti. "L'Europa, infatti, ha portato avanti una politica di abbattimento delle frontiere e integrazione dei mercati e ha anche costruito un certo coordinamento delle politiche pubbliche."
Ed è proprio sulla strada di politiche e decisioni pubbliche prese a livello internazionale, coerenti e coordinate, che bisogna spingere per 'governare' la globalizzazione, hanno concordato Wallström e Monti. Anche perché, come ha spiegato Monti, per l'esito non sempre brillante ed equo della globalizzazione si incolpa spesso il mercato anche se la carenza è spesso quella sul fronte della governance pubblica.
"Bisogna bilanciare la libertà di mercato con buone politiche pubbliche, usando le forze di mercato anche a servizio delle politiche, e fare sì che la globalizzazione non dia solo l'impressione di dividere tra vincenti e perdenti," secondo Wallström. "Se no si rischia di dare forza alle spinte di nazionalismo e protezionismo."
In tema di mercato del lavoro in tempi di globalizzazione, per esempio, la Wallström ha sottolineato l'esempio della flexsecurity dei paesi scandinavi che, offrendo sicurezza e solidarietà, spinge maggiormente le persone ad accettare i cambiamenti in atto.
"Importante comunque è non dipingere la globalizzazione solo come un problema e un peso ma anche come un'occasione positiva per trasformare la società in meglio," ha proseguito Wallström. "E il nodo per governarla bene è porre al centro la democrazia."
Su questo fronte, ha ricordato Monti, l'Unione europea soffre meno di deficit democratico rispetto ad altre istituzioni internazionali avendo, per esempio, un parlamento con potere di dimissionare l'esecutivo e membri della commissione scrutinati dal parlamento prima di essere incaricati ufficialmente.
Dopo il via dell'edizione 2008 con la discussione sulle riforme nella due giorni di Parigi a marzo, la tappa di Milano del forum organizzato da Bocconi e Corriere della Sera si svolgerà settimana prossima, dal 12 al 14 maggio. L'incontro di lunedì 12 con Jean-Claude Trichet, presidente Banca centrale europea, darà il via, infatti, a tre giorni di discussioni e dibattiti sul tema 'Globalizzazione addio?'.