Giornali, il 2006 è l’anno della riscoperta di Internet
Nel 2005 se ne sono viste le avvisaglie e il 2006 sarà l'anno della consacrazione: i giornali italiani hanno riscoperto Internet e la telefonia mobile, reagendo finalmente alle iniziative di distribuzione elettronica delle notizie che, fino a ieri, avevano avuto agenzie di stampa e compagnie telefoniche come protagonisti. "Il successo della nuova strategia sarà però subordinato alla capacità degli editori di sviluppare una politica editoriale per Internet che non ne faccia una duplicazione della versione cartacea dei giornali", afferma Paola Dubini, docente di strategia dell'Università Bocconi che ha studiato con particolare interesse il settore editoriale.
"Dal 2006 mi attendo un'azione più incisiva e visibile degli editori online", afferma Dubini, "con uno sforzo di sviluppo di logiche di community, che saprebbero dare al mezzo Internet una propria specificità rispetto alla carta e lo sviluppo di nuovi servizi multimediali". Un'idea, sulla scia di quanto già fatto da alcune testate americane, potrebbe essere un'area learning che, a partire da articoli pubblicati dal giornale e con il contributo di docenti-lettori, faccia della stampa un effettivo mezzo di apprendimento, con benefici sull'affezione per il marchio da parte sia dei docenti, sia degli studenti. "Ma è solo un'idea. Qui gli editori dovranno dimostrare di essere creativi e di saper raccogliere una sfida che è, prima di tutto, editoriale", sostiene Dubini.
Il segnale più forte della rivalutazione del web arriva dall'estero, con alcune testate americane che hanno ridimensionato le edizioni europee, per potenziare invece i servizi Internet. Finora non si è, però, ancora innescato in Italia il circolo virtuoso che, partendo dagli investimenti sul mezzo, porta a numeri interessanti per gli inserzionisti e allo sviluppo di una linea editoriale specifica per il web.
I maggiori investimenti degli editori italiani, nel 2005, si sono ancora indirizzati sulla carta, con il completamento di un ciclo di ristrutturazione produttiva che ha portato molte novità nei formati, la foliazione e il colore.
Dubini vede come concluso il ciclo di investimenti legati al sistema produttivo. Oggi i grandi editori dispongono di sistemi più flessibili e prodotti a colori, più appetibili per i grandi inserzionisti pubblicitari. "Ora è il momento di raccogliere i frutti degli investimenti, con una moltiplicazione di dorsi o sezioni di giornale legati soprattutto a eventi e dossier", conclude Dubini.
Questo approfondimento è legato al Focus 2006, ecco come cambia l'entertainment