Fund raising, partnership e sangue
Uno degli indicatori per valutare il capitale sociale e il senso civico di un territorio è il numero di donatori di sangue e la frequenza delle donazioni. Il sistema trasfusionale italiano è un sistema pubblico che vede l'integrazione sinergica tra diversi attori in un'ottica di sussidiarietà integrata. Una ricerca del Cergas sul ruolo dell'Avis, impresa sociale non profit che opera su tutto il territorio nazionale e che conta il 71% dei donatori totali, ha strutturato un'analisi relativa ai modelli organizzativi del sistema sangue italiano e una valutazione degli indicatori di efficacia, efficienza e di prossimità territoriale utili per creare uno strumento di valutazione degli obiettivi dell'associazione.
Gli indicatori hanno valutato la capacità di incentivare la donazione volontaria, ripetuta e continuativa, nonché la capacità di incrementare la sensibilizzazione al valore della donazione. Sono stati inoltre elaborati indicatori di efficienza ed evidenziati indicatori di prossimità territoriale. Riguardo al primo aspetto, nel periodo 2010-11 il numero di soci donatori ha avuto un incremento del 3%, anche se vi sono segnali di trend negativo per il 2011-12. Nel 2010-11 si attesta un incremento di donazioni di sangue intero del +2,2% e di plasma del +0,8%. Riguardo all'efficienza è stata valutata la chiamata alla donazione, che raggiunge la cifra di 0,9 donatori per ogni chiamata. Infine, sulla prossimità territoriale, sono emerse alcune tematiche chiave, come il ruolo dei giovani donatori, l'importanza delle donne, la difficoltà di cambiamento generazionale.
Più in generale, oltre agli aspetti quantitativi, l'analisi qualitativa ha messo in evidenza il cambiamento che il sistema trasfusionale sta vivendo. Da una parte infatti è necessario rispondere a requisiti di investimento per il miglioramento dei processi e l'introduzione di economie di scala, dall'altra invece è necessario mantenere un ruolo capillare locale per incentivare un raggiungimento all'autosufficienza qualitativa e quantitativa di sangue e plasma.
Se vorranno migliorare il servizio, attirare nuovi donatori e fidelizzare gli attuali, le imprese sociali non profit parte del sistema dovranno in futuro far proprio sempre più il concetto di fund raising e di partnership. Dovranno essere strutturati dei servizi dedicati al donatore, che incentivino la donazione di particolari target, che garantiscano la continuità e la crescita.
In termini globali infine è importante attivare un processo di riorganizzazione del sistema di validazione e lavorazione del sangue che garantisca una maggiore integrazione tra i diversi livelli istituzionali. La riorganizzazione proposta va a impattare anche sul sistema di raccolta che deve prevedere una maggiore attenzione ai donatori, tramite l'implementazione di strumenti di prenotazione e la formazione del personale. Fondamentale diventa un concetto di integrazione tra i diversi attori per attivare un processo di sinergie.
Ad oggi comunque i 15.737 donatori Avis hanno premiato il sistema trasfusionale italiano rivelandosi soddisfatti del loro processo di donazione. In assoluto appare evidente che senza il ruolo del privato non profit il sistema trasfusionale italiano non riuscirebbe a rispondere alla domanda di sangue. II donatori inoltre evidenziano che le motivazioni profonde del loro essere donatori risiedono nell'eticità del dono e nella loro propensione al volontariato. Celebrazione di appartenenza? No, solidarietà reale ed operativa che rende il sangue disponibile.