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Filippo Tacchini, il volontario

, di Davide Ripamonti
A Torino vestirà i panni del Noc assistant, assistente dei Comitati olimpici nazionali. A lui è affidata la delegazione finlandese

Al terzo tentativo, finalmente, Filippo Tacchini, 25 anni, laureato in Bocconi nel Corso di laurea in economia aziendale con una tesi sul marketing sportivo, ce l’ha fatta: è ufficialmente uno degli oltre 40 mila volontari selezionati in tutto il mondo per partecipare ai XX Giochi Olimpici invernali.

Filippo, 25 anni, di Novara, fisico atletico e un passato da sportivo “a livello agonistico nel tennis e nello sci”, ci tiene a sottolineare, era già stato selezionato per i Giochi estivi di Sydney e di Atene: “In Australia non sono andato perché impegnato con l’Università”, spiega Filippo, “mentre ad Atene i problemi erano di natura logistica. A causa dell’allarme terrorismo saremmo stati costretti a cambiare alloggio ogni tre giorni. Ho preferito lasciar perdere”. La terza possibilità, però, non se l’è lasciata scappare.

“A Torino sarò uno dei Noc assistant, assistente dei Comitati olimpici nazionali, in particolare, nel mio caso, sono stato assegnato al Comitato olimpico della Finlandia”, racconta Filippo, che dovrà quindi vedersela con atleti famosi come lo sciatore Palander, i campioni del fondo e, soprattutto, le stelle milionarie dell’hockey su ghiaccio, veri idoli in patria e nel campionato nordamericano dove emigrano attirati dai dollari. “Il mio compito sarà assistere i dirigenti e gli atleti in ogni loro esigenza, dalle traduzioni, visto che parlo inglese, francese e spagnolo, alle semplici fotocopie, oppure li dovrò accompagnare in macchina sui luoghi delle gare e negli altri siti olimpici”.

Un impegno rilevante, per il quale, come da prassi in ogni Olimpiade, non si ricevono né compenso né vitto e alloggio, “se si eccettua il pranzo quando si è in servizio”, specifica Filippo. “Il mio obiettivo è lavorare nell’economia dello sport”, dice Filippo, “di qui la tesi sul marketing olimpico, in particolare sul tema delle sponsorizzazioni necessarie per finanziare un simile evento. Adesso, per perfezionarmi sempre più in questo settore”, continua Filippo, “sto anche frequentando un corso di specializzazione presso l’Emc Campus di Parigi, di cui a breve discuterò la tesi”.

Ma oltre agli studi, “che ti insegnano le teorie e ad affrontare gli aspetti generali”, servono anche le esperienze sul campo e Filippo, che ha già collaborato in altri eventi sportivi come il Gran Premio di Formula 1 di Monza, si aspetta molto dall’avventura olimpica.

E aggiunge: “E’ un’esperienza che ho fortemente cercato, dalla quale mi attendo anche di trovare riscontro ad alcuni aspetti affrontati nella tesi di laurea. In più credo che ne uscirò anche arricchito umanamente e a questo proposito mi dispiace molto, per altri insormontabili impegni, non poter partecipare anche ai Giochi Paralimpici”.