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E ora, tutti su al Nord

, di Alberto Alessandri e Eleonora Montani - rispettivamente professore a contratto senior di diritto penale commerciale e professore a contratto di criminologia alla Bocconi
I risultati preliminari di un'analisi sui procedimenti del Tribunale di Milano mostrano una rilevante presenza delle mafie, guidate dalla 'ndrangheta

E' considerato un fatto notorio che l'infiltrazione mafiosa al Nord ha raggiunto livelli di elevata intensità, inquinando profondamente l'attività economica. A parte pregevoli eccezioni, si avverte tuttavia la mancanza di una solida base empirica idonea a suffragare e precisare queste affermazioni.

Per cercare di portare un contributo in questa direzione è in corso una ricerca su L'espansione della criminalità organizzata in nuovi ambiti territoriali e le sue infiltrazioni nel sistema sociale e nell'attività d'impresa, avviata nell'ambito del Credi Bocconi e del Centro nazionale di prevenzione e difesa sociale, con la collaborazione del Tribunale di Milano e il supporto di Camera di commercio di Milano e Assimpredil-Ance.

Il segmento principale della ricerca sinora condotto ha riguardato l'analisi dei procedimenti penali per associazione per delinquere di tipo mafioso (art. 416-bis c.p.) avviati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano per i quali c'è stata attività nel decennio 2000-2010.

L'indagine sui fascicoli penali è conclusa; sta per concludersi anche la seconda fase, quella dedicata ai procedimenti di prevenzione (provvedimenti come la confisca o l'amministrazione giudiziale, impiegati indipendentemente dalla commissione di un precedente reato e dirette ad evitare la commissione di illeciti penali da parte di soggetti considerati socialmente pericolosi), con il progetto, da realizzare a breve termine, di un confronto tra procedimenti penali e procedimenti di prevenzione.

I passi successivi saranno quelli di una ricognizione, nello stesso arco temporale, della prevenzione amministrativa e del ruolo degli attori istituzionali, anche mediante interviste semistrutturate.

La ricerca dovrebbe comprendere, oltre che un'elaborazione dei dati di contesto (flussi dei procedimenti presso le Procure italiane, confronto con le statistiche di delittuosità ecc.), anche una valutazione qualitativa di alcuni elementi, ad esempio di talune pronunce significative, e una ricognizione sulla percezione del fenomeno da parte del mondo degli affari. La riflessione su quanto emerso è inevitabilmente provvisoria: senza alcuna pretesa di completezza, seppur nei limiti della ricerca, emergono sin da ora alcuni dati di fondo.

La presenza mafiosa nel capoluogo lombardo e nella sua provincia appare rilevante: non si tratta solo di "presenza", ma di attiva e progressiva penetrazione della scena economica.

Tra i diversi tipi di associazione ruolo preminente appare svolgere la 'Ndrangheta (84% ), molto limitata invece la presenza rilevata di Cosa Nostra, Sacra Corona Unita e Camorra.

L'elaborazione dei dati, allo stato, fotografa un'organizzazione criminale mafiosa che opera ricorrendo agli strumenti tradizionali - minaccia, violenza su persone e cose - ma che agisce per ottenere la gestione o il controllo di attività economiche (inserendosi in esse attraverso la disponibilità di quote societarie o una gestione di fatto delle imprese interessate), di concessioni o appalti, specialmente nel settore dell'edilizia o del movimento terra, per finire al traffico di sostanze stupefacenti.

Quanto all'evoluzione dei procedimenti, la conclusione delle indagini preliminari ha segnato uno sbarramento significativo nei procedimenti esaminati: su 760 indagati, per una buona metà non è stata esercitata l'azione penale. Superati questi filtri, si è arrivati in una percentuale statisticamente significativa di casi - all'esito del dibattimento - a condanna. Condanna che caratterizza anche la maggioranza degli esiti dei riti alternativi. Solamente nel 5% dei procedimenti sono state chiamate a rispondere, assieme alle persone fisiche, anche le società, in base al d. lgs. 231/2001 sulla responsabilità amministrativa degli enti (strumento utilizzabile in questo ambito dal 2009). La responsabilità degli enti si rivela, quindi, in questo campo uno strumento poco adatto o, comunque, poco utilizzato dalla magistratura.

In conclusione, i primi esiti della ricerca mostrano come la presenza mafiosa costituisca una pericolosa minaccia per l'impresa settentrionale.