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Dirigenti preposti, tutti al loro posto ma a mezza potenza

, di Tomaso Eridani
Secondo un survey Bocconi su 113 società quotate, tutte hanno nominato il dirigente preposto, ma solo la metà ha predisposto un budget specifico e una struttura dedicata

Una norma pienamente recepita nella forma ma con qualche lacuna in termini di sostanza. È questo il quadro che emerge dal survey dell'Osservatorio di Revisione della Sda Bocconi, svolto in collaborazione con Deloitte, presso 113 società quotate sullo stato dell'arte dell'introduzione del dirigente preposto, figura che proprio in questi mesi sta ponendo per la prima volta la firma sulla correttezza dei bilanci.

"I provvedimenti formali sono stati introdotti in maniera organica ma quando è stato il momento di mettere a disposizione mezzi e poteri adeguati la risposta delle società sembra essere stata meno incisiva," spiegano Antonio Marra ed Emilia Merlotti, responsabili per la ricerca dell'Osservatorio di Revisione. "In molti casi le società sembrano intenzionate semplicemente a conformarsi invece di cogliere le grandi opportunità di questa nuova disposizione normativa."

Figura introdotta dalla Legge 262/05 sulla tutela del risparmio, il dirigente preposto è responsabile per la predisposizione di tutti i documenti contabili delle società quotate, di cui verifica la veridicità, con lo scopo di aumentare la trasparenza verso i mercati e tutelare i risparmiatori. I bilanci 2007, redatti proprio in questi mesi, sono i primi a dovere portare la loro firma.

Secondo lo studio, tutte le 113 società interpellate hanno effettuato la nomina di un dirigente preposto, nel 96% dei casi nominato dal CdA. Una nomina effettuata dall'84% con il coinvolgimento, tramite parere sulle modalità di nomina o sui candidati, del collegio sindacale.

La legge dispone di conferire poi al dirigente preposto "adeguati poteri e mezzi" per svolgere le sue funzioni ed è su questo punto che le imprese oggi sembrano ancora un po' esitanti. Il 75% ha sì, per esempio, provveduto a disporre l'accesso libero ad ogni informazione rilevante ma solo il 54% ha messo a disposizione del dirigente preposto una struttura con risorse dedicate mentre il 59% ha reso disponibile un budget specifico.

Inoltre, in un terzo dei casi non è stata predisposta una job description del ruolo e responsabilità del dirigente preposto e nella metà dei casi non è stata emanata una comunicazione aziendale interna contenente ruolo e responsabilità di questo nuovo soggetto. Nell'81% del campione poi non sono stati introdotti sistemi di bonus per incentivare il dirigente preposto, nel 72% non è stata introdotta un'indennità specifica per la funzione e solo il 37% del campione ha stipulato una polizza assicurativa per tutelarlo.

"Si tratta di segnali che potrebbero indurre a credere che non siano stati ancora sufficientemente riconosciuti il ruolo e le grandi responsabilità che il dirigente preposto assume poiché diviene oggi, al tempo stesso, custode e garante dell'informativa economico-finanziaria" spiegano Marra e Merlotti.

Infine, le società hanno indicato che dall'adeguamento alla normativa si aspettano un generale miglioramento del sistema di controllo e di sensibilità al tema. Il 71%, infatti, si aspetta una maggiore cultura e sensibilità al controllo, la stessa percentuale spera nel miglioramento e la razionalizzazione delle attività di controllo e il 68% una migliore comprensione dei rischi e dei controlli. Ma al contempo non si aspettano un miglioramento in termini di 'qualita' del bilancio e del suo processo di formazione. Solo il 21% dichiara di prevedere una maggiore attendibilità dei dati di bilancio e credibilità della società sul mercato finanziario e solo il 33% una maggiore efficienza operativa dei processi contabili.

"La nuova norma è un'opportunità per le aziende, in ottica di lungo periodo, per razionalizzare il sistema dei controlli e migliorare le strutture di governance," conclude Marra. "Le aziende sono oggi ad un punto di svolta e dovrebbero cercare di guardare alla compliance normativa come ad un'opportunità valutandone attentamente i benefici, ciò è possibile solo gestendola in maniera organica, piuttosto che limitandosi a subirne gli effetti."