Debito, che storia
Tra le questioni più dibattute in tempi recenti nella comunità economica vi è senza dubbio quella del sempre maggiore debito dei paesi del cosiddetto Terzo mondo o Sud del mondo verso creditori privati, governi ed enti pubblici dei paesi più sviluppati, da molti ritenuto una delle maggiori cause della povertà e del sottosviluppo dei primi. La storia del debito del Terzo mondo inizia nel 1973, quando l'Ocse, l'Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio, impone un blocco all'esportazione di petrolio. Diminuisce l'offerta, quadruplicano i prezzi e i paesi dell'Ocse si ritrovano pieni di petrodollari da depositare nelle banche internazionali. Un afflusso di denaro che fa calare i tassi di interesse, aumentare l'inflazione e crea le condizioni più favorevoli per chiedere denaro in prestito. E' quello che fanno in questo periodo tutti i maggiori paesi del Sud del mondo, che contraggono forti debiti con le banche occidentali. Dagli anni Novanta la cancellazione del debito dei paesi poveri è stato oggetto di una vasta campagna condotta da una grande coalizione di organizzazioni non governative appoggiate anche dal Fondo monetario internazionale e dalla World bank. Un movimento che ha portato, tra gli altri risultati, al varo dell'iniziativa Hipc (Heavily indebted poor countries), il cui scopo è garantire l'annullamento sistematico del debito per le nazioni più povere.