The dark side of information systems
È bene dirlo subito: il copyright del titolo è interamente di Ferdinando Pennarola, professore associato Bocconi di Sistemi informativi e organizzazione aziendale. Il rimando al famoso album dei Pink Floyd "The Dark Side of the Moon" si adatta molto bene, secondo il docente, a descrivere molti degli aspetti relativi all'impatto che i sistemi informativi hanno sulle persone. |
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"C'è un lato oscuro della luna, che nessuno conosce – spiega Pannarola –. Per quanto riguarda i sistemi informativi, c'è una parte 'di vetrina' che sembra portare a dire: è tutto fantastico, si possono avere ottimi impatti sulla produttività, si può migliorare l'efficienza, si possono prendere due piccioni con una fava, e così via. Specularmente, però, esiste anche un "dark side", un lato oscuro: la ricerca scientifica ha ormai collezionato una lunga serie di rilevanze empiriche secondo le quali non è affatto | |
vero che tutto vada liscio. Non è vero, per esempio, che c'è un impatto sulla redditività delle imprese in seguito agli investimenti in sistemi informativi. Per lo meno, non c'è nel breve termine, secondo alcuni; secondo altri c'è, ma è impossibile da calcolare; per altri ancora è addirittura inutile cercare di calcolarlo perché non esiste. E ancora: non è vero che le persone di fronte a un nuovo sistema informativo allineino immediatamente i loro comportamenti. Non è vero che un sistema informativo deve essere introdotto all'interno di un'organizzazione solamente con la formazione degli utenti. Tutti questi sono lati oscuri. In sostanza, si tratta di tutto ciò che riguarda l'impatto organizzativo dei sistemi informativi". Il tema di ricerca evidentemente è molto ampio, e recentemente è stato anche al centro di un convegno internazionale dal titolo "Information Systems and People – Implementing Information Technology in the Workplace" organizzato in Bocconi da ITAIS (Italian Association for Information Systems), chapter italiano dell'organismo mondiale AIS (Association for Information Systems). L'iniziativa ha avuto un notevole richiamo internazionale e ha visto la partecipazione di quasi un centinaio di studiosi provenienti da tutto il mondo, tra i quali nomi illustri come Richard Baskerville (J. Mack Robinson College of Business, Georgia State University, USA), Susan Taylor (Robert H. Smith School of Business, University of Maryland, USA) e William Golden (Department of Accountancy and Finance, National University of Ireland Galway, UK) Il convegno ha affrontato temi e problemi legati all'attuazione e al funzionamento dei sistemi informativi nelle imprese, nel momento in cui vengono effettivamente utilizzati dalle persone. Tra le principali aree tematiche toccate, il change management, l'implementazione dei sistemi informativi, le resistenze al cambiamento nell'adozione dei sistemi informativi, la diffusione "virale" dei sistemi informativi, le adozioni difformi rispetto all'uso per cui i sistemi sono stati progettati. "Dalla conferenza sono emersi parecchi spunti interessanti – osserva Pennarola –. Tra i paper che più mi hanno colpito, uno, dedicato all'e-government, ha mostrato come, nonostante esista una certa quantità di investimenti nel campo dei sistemi informativi nelle amministrazioni pubbliche centrali e locali, il monitoring e il controllo della qualità di quegli investimenti sia un'operazione ancora lunga da venire, e come sia per certi aspetti difficile calcolare il ritorno di questi tipi di investimenti. Un'altro studio, dedicato all'implementazione di un sistema ERP all'interno di una piccola-media impresa ha presentato i calcoli per misurare l'impatto del sistema sulla produttività. La conclusione è stata che questo è molto difficile da calcolare nel breve periodo e che è necessario attendere alcuni anni per vedere alcune modifiche organizzative e poi poter calcolare gli indicatori che hanno impatto sul bilancio". |
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