Cristiano Carlutti, il manager
“L’aspetto forse più paradossale dell’imponente macchina organizzativa che abbiamo messo in piedi è che durerà poco più di due settimane. Poi verrà smontato tutto”. E’ stanco, Cristiano Carlutti, ma anche soddisfatto per il lavoro fin qui svolto da lui e dalla sua squadra, circa mille persone a pieno regime tra volontari e personale stipendiato. Carlutti, 35 anni, laureato del Corso di laurea in economia aziendale in Bocconi nel 1998, è infatti il responsabile del comparto delle Press operations, che in concreto significa predisporre tutto quello di cui avranno bisogno gli addetti dei media nel corso dei Giochi Olimpici di Torino.
“Ci occupiamo di tutto quanto riguarda i media, dall’organizzazione delle conferenze stampa alle interviste, dalle telecomunicazioni ai trasporti, agli accrediti, alle accomodation”, dichiara Carlutti. “Inoltre dobbiamo essere pronti a rispondere alle esigenze più disparate, visto che avremo a che fare con circa 11 mila persone, tra giornalisti e tecnici, di oltre 80 paesi. E’ una vera città”.
Una città, l’imponente Main press center, di 20 mila metri quadrati aperto e funzionante 24 ore su 24, con tante frazioni, per la precisione circa 20 che corrispondono ai siti delle gare, al villaggio olimpico e ai luoghi delle premiazioni, dove gli uomini di Carlutti dovranno sempre essere presenti.
“Nonostante il settore che dirigo si chiami ‘press operations’”, prosegue Carlutti, “io non mi considero certo un comunicatore, piuttosto sono un organizzatore. In questo particolare caso si tratta di saper gestire molte eterogeneità”.
La carriera lavorativa di Carlutti, durante e dopo l’università, ha messo in evidenza proprio la capacità di gestire i vari aspetti di un problema, e quindi di risolverli. “Un buon merito spetta alla preparazione ricevuta in università. La Bocconi ti dà l’imprinting, ti apre alla dimensione internazionale e ti fornisce anche una visione trasversale in tema di business. L’obiettivo è il manager globale, che sa di finanza, di marketing e tutto quello che serve”. Queste sue qualità Cristiano Carlutti le ha sperimentate anche negli incarichi lavorativi che hanno preceduto l’avventura olimpica, a cominciare dall’esperienza in Fiat, per la precisione alla sede di Dublino. “Stavo frequentando la Bocconi quando, per motivi personali, ho dovuto lasciare. Sono poi andato alla Fiat a Dublino come analista marketing e, dopo un anno, sono diventato responsabile sviluppo rete. In questo ruolo avevo compiti sostanzialmente strategici, poi magari mi trovavo anche a discutere con gli architetti su come allestire una concessionaria: il manager globale, appunto.L’obiettivo di rilanciare Fiat Irlanda venne raggiunto”.
Dopo il ritorno in Bocconi e la laurea, con una tesi legata al mercato delle automobili, Carlutti cura come direttore generale lo start up in Italia di AutoContact, azienda francese specializzata nella fornitura di servizi per i costruttori e per i distributori di automobili. Quindi, l’avventura olimpica...
“Anche nel mio incarico attuale”, scherza Carlutti, “mi occupo di uno start up, anche se nel caso precedente il fine era quello di durare a lungo. Qui invece il destino è segnato. Di sicuro al termine delle Olimpiadi mi prenderò una lunga vacanza”.