Così parlò Victor Hugo
Di letteratura sulla nascita e lo sviluppo dell’Europa unita sono piene intere biblioteche, è difficile sintetizzare in pochi consigli un percorso di letture, tra testi giuridici e scritti politici, che dire sterminato è poco. Più facile, invece, è parlare direttamente ai giovani, quelli con i quali Carlo Secchi, come rettore della Bocconi in passato e come docente di Politica economica europea oggi, si confronta ogni giorno. “Dovete pensare europeo!”, non si stanca di ripetere a chi, chiaramente, rappresenterà il futuro dell’Unione.
“I giovani devono mettersi in testa di essere cittadini europei”, li incita Secchi, “devono imparare a cogliere tutte le opportunità che l’Europa offre loro. Devono studiare le lingue e la storia degli altri paesi e coltivare il gusto delle diversità che convivono nel continente, che devono diventare un elemento da valorizzare”. Leggere e capire gli altri, fare proprio lo spirito europeista che spinge sull’acceleratore dell’Unione. “Ma con un’avvertenza”, aggiunge Secchi: “Con la responsabilità di difendere quello che è stato fatto fino ad oggi, avendo ben chiaro che ciò che abbiamo ottenuto può essere perso in poco tempo, che le conquiste non sono date una volta per tutte”.
Due dritte su ciò che è bene leggere, Carlo Secchi le dà comunque: la prima riguarda la Storia dell’integrazione europea, un volume di Bino Olivi e Roberto Santaniello che ripercorre i cinquanta anni dell’Europa, dalla dichiarazione Schuman alla realtà dell’Unione a 25 (il libro è datato 2005).
La seconda riporta agli stessi albori dell’idea di un’Europa unita. E’ il discorso inaugurale che Victor Hugo pronunciò a Parigi in occasione del Congresso della Pace del 1849 e che suona quanto mai attuale: “Verrà un giorno in cui la guerra vi parrà così assurda e così impossibile tra Parigi e Londra, tra Pietroburgo e Berlino, tra Vienna e Torino, come parrebbe assurda oggi tra Rouen e Amiens, tra Boston e Filadelfia. Verrà un giorno in cui voi Francia, voi Russia, voi Italia, voi Germania, voi tutte nazioni del continente, senza perdere le vostre qualità distinte e la vostra gloriosa individualità, vi fonderete in un’unità superiore e costituirete la fraternità europea. Verrà un giorno in cui non ci saranno più altri campi di battaglia se non i mercati che si aprono ai commerci e gli spiriti che si aprono alle idee. Verrà un giorno in cui le palle di cannone e le bombe saranno sostituite dai voti. Verrà un giorno in cui si vedranno questi due gruppi immensi, gli Stati Uniti d’America, gli Stati Uniti d’Europa, l’uno di fronte all’altro che si tendono la mano attraverso i mari”.