Contatti

Con persone e progetti nasce lo Stato low-cost

, di Enrico Valdani - professore ordinario di Economia e gestione delle imprese
L'Italia ha la necessità di reinventarsi per fare più cose utilizzando meno risorse, come hanno fatto molte imprese

L'Italia deve riprogettarsi come nazione low cost. Lo hanno fatto molte imprese oggi di successo: Ikea nell'arredamento, WalMart nella distribuzione, Dell nella produzione di Pc, SouthWest nel trasporto aereo. Ognuna di esse offre ai suoi clienti uno straordinario e sfidante paradosso: buona qualità, se non eccellente, ma a un prezzo molto competitivo che riduce significativamente il costo sacrificio sopportato dai cittadini. Ma può uno Stato trasformarsi in una nazione low cost? Ovvero, garantire buoni servizi e risultati ma a un costo inferiore a quello oggi sostenuto dalla pubblica amministrazione? La risposta è sì.

Il primo percorso è stato quello della spending review, condizione necessaria ma non sufficiente. La revisione accurata, profonda dei costi dello Stato è critica per identificare i costi inutili, quelli da tagliare senza indugi. È efficace per focalizzare quelli invece utili che, se gestiti diversamente, potrebbero generare significativi risparmi da destinare a investimenti più intelligenti. Ma la spending review non è sufficiente. Per fare dell'Italia un'innovativa nazione low cost bisogna valutare se le cose fatte dalle imprese low cost di successo siano replicabili nel governo della cosa pubblica.Quando il Pentagono ha ristrutturato i suoi processi di logistica ha interpellato WalMart e il corriere Federal Express per capire come trasferire soldati e carri armati ai quattro angoli del pianeta con la stessa efficacia e agli stessi costi praticati da quelle due imprese. La sfida è quindi apprendere e praticare le due azioni strategiche che attuano le imprese low cost.La prima riguarda le persone che scelgono per il comando delle loro organizzazioni. Uno Stato low cost che funzioni richiede manager pubblici che sappiano praticare giorno per giorno il principio del fare di più con meno risorse. E le persone sono la prima fonte di resistenza al cambiamento: lo si avverte leggendo le dichiarazioni rilasciate ai media, nella reazione argomentata e documentata, che sia meglio far prevalere lo status quo e che siano necessarie più risorse anziché meno. Le imprese low cost di successo hanno messo a capo delle loro organizzazioni uomini selezionati per la capacità di non farsi sedurre dal desiderio di imitare e praticare i modelli ortodossi prevalenti. Manager che praticano la gestione essenziale, in gergo "no frills". Servizi senza fronzoli ma per questo non meno graditi ai cittadini per la loro qualità.Uno stato low cost richiede quindi in primis dirigenti e personale ai quali delegare l'onere del comando, ma selezionati con un orientamento all'efficienza (fare al costo più contenuto) e all'efficacia (fare le cose giuste in modo innovativo, bene e velocemente).La seconda opzione che caratterizza le imprese low cost di successo è riconducibile alla riprogettazione radicale del loro business model. Dell non ha imitato i suoi rivali per offrire buoni Pc a un prezzo competitivo. Si è imposta di fare tutto diversamente dagli altri. Questa è la seconda vera sfida. Senza una rigenerazione radicale dei modelli organizzativi e di erogazione dei servizi pubblici non si potrà mai fare uno Stato low cost. Le riforme strutturali della Pa equivalgono a cambiare il business model in un'impresa.Quando si cambia un business model? Quando i risultati peggiorano (costi e qualità) e dall'ambiente emergono segnali che allertano che se non si cambia radicalmente si perisce. Tali risultati e segnali sono evidenti da anni. È la situazione nella quale giacciono giustizia e sistema carcerario, sanità, forze armate e polizia, scuola e università e, in generale, tutta la Pa centrale e locale. La loro resistenza al cambiamento deriva dal rifiuto di pensare che le cose si possano fare diversamente e meglio. Vogliamo ridurre il debito sovrano o, meglio ancora, aiutare i cittadini e le imprese? Lo possiamo fare trasformando il paese in una nazione gestita secondo i principi del low cost. Possiamo farlo se smettiamo di usare troppo spesso la parola impossibile. E se decidiamo di cambiare ora e non domani.