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Come si crea valore sostenibile

, di Claudio Chiacchierini, Francesco Perrini e Vincenzo Perrone - rispettivamente, ordinario Universita' Milano-Bicocca, Sif chair of social entrepreneurship alla Bocconi, ordinario di organizzazione alla Bocconi
All'origine c'è sempre un vantaggio competitivo basato su un intangibile

Il mutamento radicale nel rapporto tra finanza e produzione di beni e servizi che si è venuto a consolidare nel corso dell'ultimo trentennio, i nuovi strumenti che hanno via via esposto l'economia reale ai capricci della finanza, il bisogno crescente di destinare alla remunerazione dei risparmi quote crescenti di valore aggiunto, i dirigenti ossessivamente indotti a migliorare le performance delle loro gestioni allo scopo di ricevere volumi crescenti di bonus e/o stock option sono solo alcuni fattori alla base dell'ultima crisi sistemica.

Seguendo uno dei postulati fondamentali del capitalismo moderno, ovvero che i manager debbano essere guidati da un obiettivo principale del valore d'impresa, le società dell'economia reale sono state convinte ad aumentare il valore per l'azionista a tutti i costi. Eppure, nel bel mezzo della recente crisi, sono in molti a criticare la shareholder value maximization. Se i manager delle grandi banche hanno accumulato rischi e debito eccessivi, è anche perché i loro bonus milionari erano legati all'andamento in borsa delle loro stock option. Nel breve periodo, i prezzi di borsa non riflettono i rischi sottostanti, specialmente per le organizzazioni complesse. Se intesa in questo senso, la massimizzazione del valore può indurre a inseguire rendimenti attesi elevati, a cui corrispondono rischi elevati nel lungo termine. Questa critica non è infondata, ma non considera i veri fondamentali del valore in generale. Per correggere questa miopia è necessario procedere a uno step successivo, implementare un vero cambiamento d'ottica che guardi alla crescita dell'economia in toto, alla prosperità delle nazioni e che riconcili il tutto con la ricchezza privata. Su questo tema ci siamo focalizzati costruendo un team di lavoro multidisciplinare sfociato nel progetto i-valuation (I-Valuation. Competitività e valutazione d'impresa, Egea, 2008).Il modello che ne scaturisce, secondo un'ottica multidisciplinare, ha portato a individuare l'anello mancante tra strategia e corporate finance. Un anello importante per creare quel trait d'union tra i fondamentali d'impresa e il valore per l'azionista passando per il conseguimento del vantaggio competitivo grazie alle risorse intangibili e alla conseguente rendita economica che deriva da questi ultimi.Spesso imprenditori, manager, analisti finanziari e politici dimenticano un'utile lezione, soprattutto nel bel mezzo di una crisi economica, ovvero che "non c'è valore presente o futuro senza una economic substance per un'impresa". Nel mercato il fondamento deriva da un solido vantaggio competitivo che ha dietro una fonte intangibile, e da qui l'idea che "non esista nessuna generazione di valore sostenibile senza di esso". L'innovazione, quindi, non è nel capire da dove derivi il vantaggio competitivo per un'impresa, quanto nel mappare il legame che esiste tra intangibili, vantaggio competitivo, rendita economica, e il loro impatto sul rendimento d'impresa in termini quantitativi e da qui determinare il suo valore finanziario.La creazione di valore sostenibile deve essere un obiettivo raggiungibile, e ancor più deve essere conseguita attraverso la creazione del valore stesso, non tramite una sua semplice massimizzazione fittizia per la moltiplicazione nonché distribuzione di bonus.