Ci mettiamo l'emotivita'
Nella maggior parte dei casi ci troviamo a dover prendere decisioni in condizioni d'incertezza. L'economia sperimentale si occupa di comprendere il comportamento degli individui per poterli aiutare a prendere decisioni in linea con le loro attese.
Alcuni studi in economia sperimentale mettono in evidenza quelle che vengono definite "anomalie comportamentali", cioè comportamenti che si discostano da quelli previsti da processi decisionali razionali. In realtà, tali comportamenti hanno ben poco di anomalo. Sono semplicemente il risultato di scelte che scaturiscono da processi decisionali che essendo, per definizione, complessi non sono riducibili a sole componenti razionali ma sono inevitabilmente influenzati anche da fattori emotivi. In un lavoro in corso d'opera con Aurelien Baillon e Han Bleichrodt, colleghi dell'Erasmus School of Economics di Rotterdam, proviamo a fornire evidenza su possibili violazioni della transitività. La transitività è uno dei principi più condivisi della teoria economica, dunque una sua violazione sarebbe un'importante anomalia comportamentale. Tversky nel 1969 fornisce un esempio, di seguito rivisitato, di una violazione di tale principio. Dobbiamo decidere quale dipendente assumere. I candidati sono numerosi e dobbiamo selezionarne uno basandoci su due criteri: quoziente intellettivo (QI) e capacità relazionali. Se il candidato X è di gran lunga superiore a Y in termini di capacità relazionali e di poco inferiore per ciò che riguarda il QI, X potrebbe essere preferito a Y. Y, paragonato a Z, ha superiori competenze relazionali e QI di poco inferiore: quindi Y potrebbe essere preferito a Z. A rigor di logica, X dovrebbe essere preferito a Z, nel rispetto della transitività. Ebbene, anche se c'è una chiara superiorità nella dimensione relazionale, la differenza in termini di QI, prima ignorata perché minima, ora potrebbe essere diventata troppo importante per poter essere trascurata, al punto di non far preferire X a Z: saremmo dunque in presenza di una violazione della transitività. Ma praticamente parlando, quali sono le conseguenze di una violazione della transitività? Un esempio: in finanza, quanto più un individuo è propenso a violare la transitività, tanto più rischia di non modificare le proprie condizioni pur avendo pagato per migliorarle. Secondo la teoria del rimpianto, importante teoria comportamentale rigorosamente supportata da studi di natura psicologica, il rimpianto che si potrebbe provare per una decisione non presa può condizionare le scelte stesse. Tale teoria, che ha avuto numerose applicazioni in finanza, in campo assicurativo e in quello medico, prevede possibili violazioni della transitività. Fornire evidenza su possibili violazioni della transitività è un test di validità della teoria stessa. Accertarsi della validità di una teoria è essenziale per prevedere il comportamento degli individui. Inoltre, poiché ogni teoria non può avere valenza globale, è altrettanto cruciale circoscrivere gli ambiti di applicabilità di tale teoria. In un nostro esperimento, fatto su 55 studenti di Economia, individuando le situazioni in cui gli studenti hanno una maggiore propensione a violare la transitività, evidenziamo quelle in cui la teoria del rimpianto ha maggior validità.