Chi sono i Marco Polo di oggi
La presenza degli italiani in Cina è rappresentata storicamente dalla figura di Marco Polo, il famoso mercante veneziano le cui notizie su gran parte delle regioni attraversate durante il viaggio furono le prime a raggiungere l'Occidente. A distanza di circa sette secoli, gli italiani presenti in Cina sono ormai numerosi e la Cina che si trovano di fronte è sicuramente molto diversa, ma i motivi che li animano sembrano ancora essere gli stessi: un paese di grandi opportunità in cui cercare fortuna, dove, forse, i nostri connazionali inseguono il sogno che l'Italia o gli Stati Uniti non sarebbero più in grado di offrire.
Secondo le ultime statistiche disponibili dell'Aire, Anagrafe degli italiani residenti all'estero, nel 2012 gli italiani che vivevano e lavoravano stabilmente in Cina erano all'incirca 7 mila (nel 2005 erano circa 1.300). Di questi, secondo una ricerca della Fondazione Migrantes del 2014, circa il 60% risiedono per motivi di lavoro ed il 40% per motivi di studio o di ricerca. L'incremento del numero degli italiani in Cina è, in gran parte, connesso all'incremento della presenza imprenditoriale italiana in Cina. Più o meno nello stesso periodo il numero delle imprese italiane presenti in Cina è infatti passato da 1.093 nel 2007 a 1.577 nel 2013. Così come per i dati relativi ai residenti, anche quelli riferiti alle imprese, sono spesso in difetto. Secondo l'ufficio Ice di Shanghai, nel 2012 (ultimi dati disponibili) le imprese presenti a Shanghai e nella Cina orientale erano 499, ma si può stimare una presenza italiana effettiva pari al doppio.
âžœ emigranti sì, ma integrati e colti
Se si osserva il profilo degli italiani presenti in Cina, sempre secondo i dati della ricerca della Fondazione Migrantes, è evidente come una componente importante di questi sia rappresentata da soggetti altamente qualificati che: a) dichiarano di conoscere il cinese almeno a un livello sufficiente, se non buono (30%) o addirittura ottimo (22%); b) possiedono, nella maggioranza dei casi, una laurea magistrale e c) ricoprono posizioni manageriali presso imprese, non solo italiane e sempre più spesso cinesi (12% circa).
Questi dati mettono in evidenza, da un lato come la Cina si stia inserendo sempre più nei flussi internazionali del mercato del lavoro provenienti dall'Occidente, offrendo opportunità di impiego appetibili, dall'altro come sia fortemente selettiva nei profili in ingresso, richiedendo una formazione di livello elevato ed una conoscenza appropriata della lingua e del contesto. In questa direzione si deve interpretare lo sforzo, sempre più focalizzato e crescente, delle università di tutto il mondo nel fornire programmi di formazione che hanno l'obiettivo di preparare questi profili.
âžœ perché è un paese così attraente
Ai tempi di Marco Polo, anche grazie alla sua testimonianza, nell'immaginario collettivo la Cina veniva raffigurata come una terra di ricchezze e di possibilità. È così anche oggi? Sì, in parte e non per tutti.
Indubbiamente l'attrattività della Cina, in quanto seconda economia del mondo, è connessa alla sua grandezza economica. Sono però gli elevati tassi di sviluppo e le intense trasformazioni che la stanno tuttora attraversando a rendere la Cina una opzione di vita e di lavoro attraente; una nazione in cui è ancora presente uno spirito di energia, di nuove visioni e di avventura, ma anche una nazione che richiede sforzi e preparazione, esattamente come ai tempi di Marco Polo.
E se i sogni sono ancora gli stessi valgono, a maggior ragione, gli stessi insegnamenti.