Caro Babbo Natale vorrei...
Caro Babbo Natale, una domanda prima di tutto: ti sono rimasti i soldini per i regali ai bimbi buoni o la crisi finanziaria e gli spregiudicati suggerimenti di rapaci consulenti te li hanno portati via per sempre? Sì, hai ragione, anche i bonus corrisposti per risultati ottenuti in pochi mesi e le commissioni su risultati mai conseguiti hanno avuto la loro parte... Ma fra poco ha inizio il nuovo anno e, un po' come in una vecchia canzone di Lucio Dalla, tutti ci aspettiamo una rivoluzione. Io provo a dare il mio contributo: rinuncio al solito paio di sci che ti chiedo tutti gli anni e penso al futuro del nostro sistema. Mi fai il regalo di far sposare etica e finanza? Lo so, tutti lo considerano un ossimoro, ma se non ci riesci tu...
Per parte mia provo a darti qualche semplice consiglio: Evviva la sostenibilità e il lungo periodo. Ce la fai a convincere i banchieri che i loro bonus vanno distribuiti su un periodo lungo, di tre-cinque anni almeno? E che una parte dell'importo è bene che sia corrisposto in azioni, così da rafforzare il capitale e legare ancor più i manager alle loro istituzioni? Basta con il mordi e fuggi, dai! È ingiusto che se tutto va bene per qualche mesetto, l'amico si arricchisce, mentre se tutto crolla per anni, l'amico non deve restituire nulla, non credi? Ti confido un segreto: sai quanto è costato a una grande banca d'affari americana ogni dipendente nel 2006? Circa 630 mila dollari. Sì, sì, a testa! E non credo che l'inesperta segretaria e neppure la giovane analista siano state all'origine di tanto scialare... Ingordigia e sostenibilità non camminano insieme.
Regolamentazione: finalmente chiara. Ricordiamo tutti i dieci comandamenti. Possiamo crederci o meno, ma per certo sono chiari. E sono dieci. Tutto il mondo sta cercando di rafforzare le regole, di introdurre più autorità, più controllori, più limiti all'azione degli intraprendenti speculatori e degli sciacalli. No Babbo Natale, non è questa la via. Le regole e le autorità devono essere poche. Le attribuzioni chiare. Le pene sicure. Le complicazioni e gli eccessi di regolamentazione favoriscono i furbi e i poco onesti, che trovano sempre un modo di aggirare principi che spesso si contraddicono, o lasciano aperte interpretazioni diverse. È così facile ispirarsi a un semplicissimo "non rubare"! Ah, una piccola aggiunta: vogliamo porre un limite al debito? Ovunque, nelle banche come negli stati, nelle famiglie come nelle imprese. Stabiliamo solo come. Denaro a imprenditori e imprese. Che meritano! Non hai la sensazione che i flussi di risorse dei mercati finanziari e delle banche siano talora deviati, distorti? Con il principio "too big to fail" nel passato recente (ma non solo) fiumi di risorse sono stati destinati a imprese e situazioni che non necessariamente meritavano il credito che è stato loro concesso. E invece quante difficoltà per l'imprenditoria solida, sana, con prospettive di crescita e voglia di innovazione, per ottenere denari. Troviamo il modo di far sì che una certa porzione delle risorse bancarie e di sistema "debbano" finire a questi eroi? Facciamo sì che i comitati fidi e gli organi deliberativi delle istituzioni finanziarie siano popolati da imprenditori e professionisti seri, capaci, indipendenti?Più testa e meno modelli, basta superficialità. Ti sei accorto quanti computer, quanti monitor, quanti programmi, quanti modelli popolano le scrivanie della finanza? La testa, il pensiero autonomo e innovativo, la logica, l'indipendenza sono spesso scollegati. Perché inutili... E con loro l'etica e la responsabilità. Che non si è ancora riusciti a infilare nei computer. Con quanta superficialità e leggerezza si schiacciano tasti e pulsanti, ignorando le conseguenze. Vuoi provare a riaccendere la luce della consapevolezza e del libero arbitrio nelle teste di tante persone al buio?Ciao Babbo, se ti avanza un paio di sci, comunque... io sono quiTuo, Maurizio