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Bocconi & London

, di Tomaso Eridani
Il Presidente Monti e il Rettore Provasoli presentano programmi e progetti Bocconi nella sede della London Stock Exchange

Giovani delle scuole inglesi curiosi di sapere come si studia a Milano, banchieri della City che ricordavano le loro avventure tra i banchi di via Sarfatti e manager delle risorse umane di società britanniche felici di sottolineare le qualità dei laureati italiani. Con questo variegato mix di persone e lingue si è tenuta con successo la serata Bocconi & London, svoltasi nella prestigiosa sede della London Stock Exchange ad inizio febbraio.

Forte di una comunità di 370 laureati presenti a Londra, testimoni della sua internazionalizzazione, la Bocconi ha voluto infatti rafforzare il suo ruolo di interlocutore privilegiato della business community, e non solo, locale e internazionale di Londra e presentare la sua visione del proprio futuro, delineato nel nuovo Piano strategico.

All'evento, che ha visto anche un saluto del Presidente della Bocconi Mario Monti, erano presenti testimoni della comunità bocconiana a Londra e rappresentanti della comunità istituzionale, accademica e finanziaria locale. L'occasione è stata propizia, tra l'altro, per illustrare l'offerta formativa della Bocconi e le modalità d'iscrizione a studenti delle scuole superiori inglesi, incontrare laureati inglesi interessati ai master della SDA, per rafforzare i contatti con le società britanniche con cui si intrattengono rapporti di stage e placement e potenziare le collaborazioni con le università e business school inglesi partner della Bocconi (come la University of Warwick e la London School of Economics) in materia di progetti di scambi studenti e di ricerca.

I laureati Bocconi, intanto, sono radicati in tutti i settori della vita londinese, dalla comunità finanziaria, come Riccardo Barbieri, Senior Economist a Morgan Stanley, alle istituzioni, come Fabrizio Saccomanni, Vice Presidente alla European Bank for Reconstruction & Development. Essi si sono ritagliati importanti ruoli nell'accademia, come Francesca Cornelli, docente alla London Business School, nelle aziende, come Roberto Bonanzinga, Vice President di Viatel, nel Terzo Settore, come Simona Arena, business manager alla Health Foundation, e ci sono anche imprenditori come Ludovico Filotto, che ha lasciato il suo impiego nella City per aprire un supermercato online di prodotti italiani.

A questa comunità si affianca una fitta rappresentanza di diplomati SDA Bocconi, circa duecento alumni, che lavorano e vivono a Londra, di cui un terzo inglesi e due terzi di oltre altre 20 nazionalità.

La serata è stata aperta dal Rettore Angelo Provasoli che ha sottolineato il ruolo chiave dell'innovazione e del capitale umano per la crescita dell'Unione Europea e delle sfide che ne conseguono. In tale ottica, la Bocconi si è posizionata come una vera e propria università europea in grado di soddisfare i bisogni formativi di una classe dirigente di stampo internazionale e come voce autorevole nel campo della ricerca scientifica. Tale propensione, ha spiegato il Rettore, sarà inoltre rafforzata con il nuovo Piano strategico che, per esempio, prevede di raddoppiare in dieci anni la presenza di studenti internazionali, dall'attuale 7,5% al 15%.

All'introduzione del Rettore hanno fatto seguito una serie di testimonianze di Bocconiani che hanno raccontato della loro esperienza formativa in via Sarfatti e della spinta all'internazionalizzazione del loro percorso professionale. Ha aperto Guglielmo Sartori di Borgorico, oggi Managing director e Head of distribution a Barclays Capital a Londra, e sono seguiti Elisa Menardo, Area Leader aluB Londra e avvocato presso la Financial Services Authority di Londra, e Ray O'Connell, diplomato MBA alla SDA e oggi Managing director presso Lehman Brothers. Ha chiuso le testimonianze Maciej Mielcarek, studente polacco già laureato alla Bocconi e attualmente iscritto presso un corso di laurea specialistica sempre in Via Sarfatti.

Prima del gioviale cocktail in conclusione della serata, il podio è passato ad Andrea Sironi, Prorettore per l'Internazionalizzazione, che ha illustrato il focus che il nuovo Piano strategico pone sull'eccellenza nella faculty e ricerca e le ricadute positive sulla qualità della nuova offerta formativa dell'ateneo. Il Prorettore ha sottolineato, infatti, la solida base metodologica e accesso qualificato al mondo del lavoro che offrono i nuovi corsi undergraduate e la preparazione internazionale e specializzata offerta dai corsi graduate, di cui 5 classi in lingua inglese.