Contatti

Avanti tutta. Ma piano

, di Renata Trinca Colonel e Stefano Cavallazzi - rispettivamente SDA professor e SDA research fellow
Una ricerca SDA Bocconi fotografa l'esercito di 45mila pmi concentrandosi sulle loro performance

Le piccole imprese italiane si stanno risollevando dalla crisi? La risposta arriva dalla seconda rilevazione dell'Opmi, Osservatorio piccole e medie imprese di SDA Bocconi su un campione di 45mila piccole e medie imprese con fatturato compreso tra 5 e 50 milioni di euro. L'indagine si è concentrata sulle performance economico-finanziarie dal 2008 al 2013 rilevando che nel 2013 le pmi hanno incrementato il fatturato del 4% e presentano buone performance di redditività del capitale investito (ROI medio del 7,2% l'anno nel periodo 2008-13). Queste ultime tuttavia non dipendono dalla redditività delle vendite, bensì da un elevato tasso di rotazione del capitale investito (in aumento, nel biennio 2011-2013). In termini di solidità finanziaria, gli imprenditori sono impegnati in un costante processo di rafforzamento della propria struttura patrimoniale, perseguita attraverso una riduzione del debito (5,5 miliardi di euro in meno dal 2012) e un aumento delle liquidità disponibili (4,8 miliardi in più in due anni). Questi ultimi due dati trasmettono un messaggio preciso se combinati con un terzo trend: le aziende con posizione finanziaria netta negativa (dunque con disponibilità liquide maggiori dei debiti finanziari) aumentano dal 33,2% al 35,9%, evidenziando una sempre maggior prudenza, se non riluttanza, a intraprendere nuovi investimenti. La ricerca individua poi 1.639 pmi più forti di ogni avversità, che si sono distinte per crescita, ROI e solidità patrimoniale. Tali imprese hanno dimensioni superiori alla media e una storia più lunga alle spalle e il tasso di crescita medio del fatturato nel periodo (8,2%), nonché la loro redditività (ROI medio 15,7%), sono stati più che doppi rispetto all'intera popolazione osservata.
E il settore agroalimentare? Nel 2013 era rappresentato da 2.836 aziende, un piccolo gruppo che presenta buone performance, con un tasso di crescita medio del fatturato superiore al 6%. La redditività non è ai livelli del settore manifatturiero, ma presenta un costante miglioramento. Si associa inoltre a valori di solidità finanziaria tra i migliori all'interno delle analisi settoriali, rendendolo uno dei settori a più alto potenziale di sviluppo. Riguardo all'uscita dall'attività, il settore agroalimentare si conferma poi un luogo più tranquillo rispetto alla media delle pmi, con una proporzione maggiore di aziende attive, specie nei comparti degli alimentari e delle bevande. In conclusione il panorama delle pmi italiane, nonostante mostri segni positivi di ripresa, esita a ripartire a pieno regime. Tuttavia, la crescente solidità delle imprese è un chiaro segnale di un potenziale concreto.
L'agroalimentare, che si presenta come un settore finora piccolo ma promettente, dovrà capitalizzare l'esposizione mediatica di cui le sue tematiche stanno recentemente godendo anche grazie ad Expo 2015 per concretizzare valore economico sostenibile negli anni futuri.