Anche la cura e' social
La social network analysis ha migliorato la nostra comprensione di fenomeni di grande rilevanza in ambito sanitario, mostrando ad esempio che la qualità delle cure ricevute dai pazienti dipende in parte dall'intensità e dalla frequenza delle relazioni con i professionisti medici; e che medici che lavorano in team con altri professionisti tendono a mostrare più elevati livelli di performance, sia in termini di maggiore appropriatezza delle cure sia di outcome clinici dei propri pazienti.
![]() |
![]() |
Lo studio dei social network in sanità diventa fondamentale per comprendere le dinamiche organizzative che stanno cambiando negli ultimi anni l'ospedale e il territorio, ovvero i due cardini su cui si basa il Servizio sanitario nazionale. L'ospedale si sta spostando verso l'intensità di cure, l'alta specializzazione professionale e l'utilizzo di alta tecnologia, con mutamenti nella struttura delle relazioni tra i medici e tra i medici e le altre professioni. Comprendere le dinamiche che influenzano gli scambi informativi e le decisioni prese dai professionisti, in un contesto in cui i contatti inter-professionali sono spesso virtuali e sporadici o mediati dalla tecnologia, diventa basilare per disegnare il cambiamento organizzativo e guidare i professionisti verso livelli più elevati di performance. Dall'altro lato, lo studio dei social network assume rilevanza anche nella sanità territoriale. Distinte categorie di professionisti compongono sempre più spesso team a struttura dinamica e flessibile, che evolvono a seconda del percorso di cura del paziente e si basano su una de-integrazione logistica e spaziale.
Il Cergas (Centro di ricerche per la gestione dell'assistenza sanitaria e sociale) dell'Università Bocconi sta adottando tecniche di social network analysis in progetti di ricerca orientati a comprendere, ad esempio, gli impatti delle dinamiche relazionali tra integrazione professionale e continuità delle cure percepita dai pazienti, e gli effetti delle relazioni tra i professionisti medici sulla qualità delle cure.
Ne è un esempio lo studio su Network Antecedents of Knowledge Transfer in Health Care, premiato all'Aom Conference 2013, che analizza in che misura la struttura dei network inter-professionali tra medici e infermieri spieghi processi di knowledge transfer all'interno dell'ospedale. I risultati mostrano come – a dispetto degli sforzi organizzativi verso la creazione di team multi-professionali – esistano ancora rilevanti gap di status tra differenti professioni cliniche, che possono inibire lo scambio inter-professionale di conoscenza. Inoltre, individui che occupano specifiche posizioni nel network di relazioni con altri professionisti possono favorire lo scambio di conoscenze: individui che occupano posizioni centrali in network molto coesi di professionisti hanno la capacità di tradurre la conoscenza in un linguaggio accessibile a diverse categorie, facilitando processi di scambio informativo. La posizione occupata nei network di relazioni può contribuire anche a spiegare la qualità dell'informazione a cui si ha accesso: chi occupa posizioni di brokerage tra distinti gruppi di professionisti ha maggiori chance di accedere a conoscenza non ridondante e perciò di generare innovazione.