Oreste Pollicino analizza il diritto dei media per l'Ungheria
Sono stati chiamati ad analizzare i poteri e l'indipendenza dell'Autorità italiana per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) per paragonarli a quelli che potrebbe avere, nella proposta del governo ungherese, la nuova authority di regolazione del diritto dei media nel paese. Si tratta di Oreste Pollicino, associato Bocconi di diritto costituzionale comparato, e Marco Bellezza, lecturer in diritto dei media all'Università di Bari, che hanno curato la parte dedicata all'Italia del documento "Hungarian media laws in Europe", la ricognizione sul diritto dei media nei diversi paesi europei redatto dal Center for Media and Communication Studies (CMCS) della Central European University di Budapest.
"Nel contesto delle nuove riforme è stata avviata anche una radicale riorganizzazione del diritto dei media, la quale prevede, tra l'altro, la creazione di una media authority che sia il decisore ultimo in tema di regolazione", spiega Pollicino. "La riforma è stata fortemente criticata e si sostiene che l'autorità non abbia la sufficiente indipendenza dall'esecutivo, mentre, secondo il governo, il processo di riforma non si discosta dall'assetto generale del diritto dei media in Europa e i poteri della nuova autorità sono uguali a quelli degli organismi omologhi in Francia, Italia o Germania". Per verificare le affermazioni del governo, la Center for Media and Communication Studies ha allora deciso di fare un lavoro comparativo con la situazione negli altri paesi europei. "Abbiamo analizzato i poteri dell'autorità italiana sul tema, l'Agcom", continua Pollicino, "e ne abbiamo comparato le caratteristiche con quanto è stato dichiarato e fatto dal governo".Cosa emerge dall'analisi del caso italiano e dalla situazione dei paesi europei considerati dal documento? "Emerge che la posizione della nuova autorità sarebbe anomala rispetto alle authority europee, sia rispetto ai poteri sia rispetto all'indipendenza dell'organismo". Il documento del CMCS sarà discusso il prossimo 19 marzo a Budapest in una tavola rotonda di confronto tra gli esperti che lo hanno redatto e i rappresentanti del governo.