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L'istruzione migliora la condizione sociale delle donne musulmane, ma entro certi limiti

, di Morteza Zamanian
Un'analisi condotta da Selim Gulesci con Erik Meyersson mostra che un aumento della scolarita' femminile in Turchia si traduce in una riduzione degli indicatori di espressione religiosa e in un maggior potere decisionale nelle scelte matrimoniali e di pianificazione familiare, ma non e' la soluzione a tutti i problemi

Una grande quantità di letteratura di economia dello sviluppo ed economia di genere esplora l'effetto di istruzione sui risultati economici e sociali delle donne. Selim Gulesci (Dipartimento di Economia e Igier) e Erik Meyersson (Stockholm Institute of Transition Economics) indagano questo rapporto nella società turca in un working paper intitolato For the Love of the Republic. Education, Secularism, and Empowerment. Il paper stima l'effetto della scolarizzazione sull'espressione religiosa e sullo status socio-economico delle donne.

Per valutare la questione, gli autori analizzano l'effetto della scolarizzazione femminile attraverso un cambiamento, nel 1998, della legge sulla scolarità obbligatoria. Fino al 1998, cinque anni di scuola primaria erano obbligatori per tutti, mentre l'istruzione successiva era facoltativa. Nel 1997, una nuova legge approvata dal parlamento turco ha esteso la scuola dell'obbligo a otto anni. La nuova legge implicava che gli individui nati dopo il settembre 1986 fossero tenuti a completare almeno 8 anni di scuola mentre gli individui nati prima potessero abbandonare la scuola dopo 5 anni. Gli autori usano questa discontinuità per stimare l'effetto dell'istruzione sulla condizione sociale e la partecipazione alla forza lavoro delle donne. Ai fini della ricerca, usano i dati del Demographic Health Survey turco del 2008, esplorando così l'effetto della nuova legge 10 anni dopo la sua attuazione.

Gulesci e Meyersson rilevano che la riforma ha portato a un aumento medio di un anno nella scolarità delle donne. I risultati mostrano un aumento dei tassi di completamento delle scuole secondarie e superiori per le donne, e la riduzione del divario di educazione di genere in Turchia.

L'aumento della formazione ha portato a una riduzione degli indicatori di espressione religiosa (come indossare il velo) tra le donne interessate. Gli autori hanno anche trovato effetti significativi dell'istruzione sul potere decisionale delle donne in materia di matrimonio e pianificazione familiare. Inoltre, vi è la prova che le donne coinvolte dalla riforma hanno maggiore probabilità di vivere in famiglie più ricche.

Un'altra questione chiave affrontata nel paper è attraverso quali canali la formazione possa avere causato gli effetti sociali ed economici che migliorano la condizione delle donne. Gli autori ritengono che gli effetti si siano esplicitati attraverso diversi canali, a seconda del contesto familiare delle donne. Per le donne le cui madri non avevano istruzione formale, la riforma ha comportato il solo completamento della scuola dell'obbligo e una maggiore partecipazione alla forza lavoro. Per le donne le cui madri non erano prive di formazione, la riforma ha avuto effetti persistenti oltre la scuola dell'obbligo, e queste donne hanno successivamente sposato uomini più istruiti (e forse più ricchi), ma sono rimaste al di fuori della forza lavoro. Gli autori interpretano questi risultati come prova che l'istruzione può migliorare la condizione delle donne di diverse condizioni sociali in una società musulmana, ma, a seconda dei vincoli pre-riforma di partecipazione all'istruzione, i suoi effetti potrebbero non essere abbastanza forti da superare completamente i vincoli alla partecipazione (all' istruzione o alla forza lavoro).

Ciò è particolarmente interessante per le politiche sull'efficacia della formazione per aumentare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro in Turchia, dove, in modo del tutto simile a molti altri paesi a maggioranza musulmana, la partecipazione femminile alla forza lavoro è molto bassa. I risultati suggeriscono che la scuola potrebbe essere importante in termini di status delle donne, anche quando la partecipazione delle donne al mercato del lavoro è bassa. Tuttavia, nonostante i migliori risultati osservati, in Turchia, e, forse, anche in altre società musulmane, l'istruzione non è una bacchetta magica che provochi la piena emancipazione delle donne e possono dunque rendersi necessarie politiche complementari per allentare i vincoli economici e sociali.