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Le pmi al centro di una giornata di studio

, di Andrea Celauro
Un incontro organizzato dal Centro Enter. Mercoledì 5 maggio, ore 14,30 in Bocconi

Il 99% delle imprese europee, a livello aggregato, è formato da pmi, stando ai dati dell'Ocse. Di queste, circa il 90% sono ditte individuali e micro imprese con meno di 10 addetti. Il quadro è confermato dalla situazione italiana, dove le pmi rappresentano l'ossatura imprenditoriale. Proprio la piccola dimensione delle nostre imprese è alla base del loro maggiore rischio in tempo di crisi, che si riflette nell'impossibilità di ulteriore ridimensionamento, nella difficoltà di accesso al credito, in particolare quando si tratta di strumenti finanziari diversi dal credito bancario e dall'autofinanziamento. Temi, questi, che saranno discussi mercoledì 5 maggio in Bocconi (ore 14,30, aula N01, piazza Sraffa 13) durante "Dialogo sulle pmi", una giornata di studio organizzata dal Centro Enter Bocconi di ricerca su imprenditorialità e imprenditori.

L'incontro vedrà il confronto tra il modo accademico Bocconi e rappresentanti del mondo professionale che ruota intorno alle pmi. Tra questi, Enrico Biscaglia (Compagnia delle Opere), Aldo Bonomi (direttore Consorzio Aaster), Gregorio De Felice (servizio studi e ricerche Intesa Sanpaolo), Riccardo Della Valle (relazioni con le comunità territoriali di Unicredit), Dario Di Vico (Corriere della Sera), Ernesto Ghidinelli (Confcommercio) ed Enrico Quintavalle (Confartigianato imprese). "Intendiamo fare il punto", spiega Guido Corbetta, titolare della cattedra Aidaf-Alberto Falck di strategia delle aziende familiari, "sulla condizione vissuta oggi dalle pmi, sui problemi della loro specializzazione produttiva, del loro posizionamento sui mercati internazionali e sul tema della rapprsentanza, delle sue forme e dei suoi obiettivi sia di breve che di lungo periodo". Altro tema che sarà approfondito è quello del credito alle imprese. "La crisi ha prodotto uno schock che tutta l'imprenditoria italiana ha dovuto fronteggiare, ma che indubbiamente ha pesato maggiormente sui segmenti di più ridotte dimensioni: un restringimento del credito, non tanto in termini di volumi, quanto di criteri di concessione. Un irrigidimento del sistema finanziario che pesa sui livelli di liquidità di cui la pmi possono disporre e sulle loro capacità di innovazione".