Inventando s'impara. Ad inventare
La maggior parte delle invenzioni sono incrementali e hanno un limitato valore tecnologico. Solo poche invenzioni sono radicali, e costituiscono la base per invenzioni future. È possibile per un inventore "imparare" dall'esperienza passata a produrre queste invenzioni? In altre parole, qual è il ruolo dell'esperienza nella creazione di invenzioni radicali?
Il nostro articolo (Learning to be Edison? The Effect of Individual Inventive Experience on the Likehood of breakthrough inventions) mostra che l'esperienza di un inventore (cioè il numero di invenzioni che ha già prodotto nel passato) ha un duplice effetto. Da un lato, diminuisce la probabilità che ogni singola invenzione sia radicale; dall'altro rende gli inventori più produttivi. Il motivo è che gli inventori più esperti tendono a replicare quello che hanno fatto nel passato: per loro sarà quindi facile produrre nuove invenzioni, ma tali invenzioni tenderanno a essere incrementali, somiglianti a quelle passate. Tuttavia, poiché le invenzioni radicali sono molto difficili da prevedere, fare molte invenzioni è il metodo più sicuro per ottenerne una: di conseguenza, gli inventori cha hanno acquisito più esperienza, grazie alla loro maggiore produttività, sono maggiormente capaci di generare invenzioni radicali. Al fine di quantificare l'impatto dell'esperienza passata, è possibile affermare che un aumento dell'uno per cento nello stock di esperienza inventiva determina un aumento proporzionale (all'incirca dell'uno per cento) nelle chance che un inventore ha di generare un'invenzione radicale. Le implicazioni manageriali sono immediate e rilevanti. Molte imprese oggi investono ingenti risorse cercando di generare invenzioni radicali. La distribuzione del valore economico delle invenzioni è infatti molto sbilanciata: ci sono cioè molte invenzioni incrementali che valgono poco o nulla, e pochissime invenzioni radicali che hanno un valore assai ingente. Per una piccola impresa, o un'impresa appena formatasi, produrre un'invenzione radicale significa dunque, potenzialmente, creare vantaggio competitivo togliendo significative porzioni di mercato alle grandi imprese. Per una grande impresa creare un'invenzione radicale implica invece mantenere il proprio vantaggio competitivo, dando un nuovo slancio alla propria attività, e avere l'opportunità di entrare in nuovi segmenti di mercato.
Cosa fare dunque per aumentare le possibilità di generare un'invenzione radicale? Il nostro articolo suggerisce che, nel caso un'impresa si trovi a dover scegliere tra più invenzioni, come accade nei mercati delle tecnologie, allora dovrebbe puntare sulle idee degli inventori più inesperti, che hanno una maggiore probabilità di essere radicali. Tuttavia, il suggerimento è esattamente l'opposto nel caso in cui l'impresa debba scegliere un nuovo inventore da assumere, o ancora nel caso in cui si trovi a dover decidere quali inventori favorire nell'allocazione delle risorse interne. In questo caso bisognerebbe puntare sugli inventori maggiormente esperti. Infatti, nonostante ciascuna delle loro invenzioni abbia una minore probabilità di essere radicale, gli inventori più esperti hanno maggiori chance di generare invenzioni radicali in quanto più produttivi.