I BRICS e l'accesso universale alla sanita'
Tre recenti dinamiche fanno sentire i loro effetti sul movimento globale per l'accesso universale alla sanità, rendendolo frammentato, complesso e interessante. Prima di tutto, i BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa) e altri paesi emergenti, come il Messico, sono entrati a far parte del movimento, presentando nuove opportunità e nuove sfide. Nel frattempo, i vincoli di bilancio stanno costringendo quasi tutti i paesi sviluppati a una marcia indietro e all'implementazione di riforme restrittive. Terzo, una crescita senza precedenti delle risorse finanziarie legate al sostegno allo sviluppo ha causato il proliferare di iniziative globali, di meccanismi di governance e di strutture manageriali.
"Understanding the Role of BRICS Countries in the Global Movement towards Attaining Universal Health Coverage" (Bellagio Centre, Rockefeller Foundation, 15-17 Maggio 2013) è il titolo del workshop organizzato da Fabrizio Tediosi e Eduardo Missoni del CERGAS Bocconi e finanziato dalla Rockefeller Foundation, per indagare se i BRICS stiano assumendo il ruolo di leader del movimento e come i loro sforzi stiano modificando l'idea stessa di accesso universale, tradizionalmente concepito come la combinazione dell'accesso a servizi sanitari di qualità per chiunque ne abbia bisogno e l'idea che non se ne debba soffrire dal punto di vista finanziario.
"I paesi sviluppati e quelli emergenti sembrano avere imboccato traiettorie opposte", afferma Tediosi, "e gli studiosi si chiedono se i BRICS siano oggi la forza principale del movimento, o se al centro di tutto ci siano ancora iniziative dei paesi sviluppati, come le riforme di Obama".
Al workshop, presieduto da Donald de Savigny della Universitaet Basel, parteciperanno più di venti esperti internazionali, compresi Martin Mckee (London School of Hygiene and Tropical Medicine) e Yanzhong Huang (Council on Foreign Relations).