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Guido Tabellini: due giorni per celebrare l’economista che ha cambiato il modo di pensare i legami tra economia e politica

, di Barbara Orlando
Il 26 e 27 maggio una conferenza internazionale onora la figura dell'economista della Bocconi. Tra gli ospiti, anche i Premi Nobel James Robinson e Daron Acemoglu

Per comprendere l'importanza dei legami tra economia e politica, oggi, non si può prescindere dal lavoro di Guido Tabellini. Full Professor of Economics, titolare della Intesa Sanpaolo Chair in Political Economics e Vicepresidente dell’Università Bocconi, Tabellini è tra gli economisti europei più influenti a livello globale: i suoi studi hanno tracciato una nuova via per comprendere il ruolo dei regimi politici e dei sistemi elettorali, delle culture civiche e delle scelte collettive nel determinare crescita, diseguaglianze e qualità della democrazia.

Il 26 e 27 maggio, economisti di fama internazionale si riuniranno alla Bocconi per una conferenza in suo onore. Ma l'evento sarà qualcosa di più di un tributo accademico: sarà l'occasione per misurare l'impatto duraturo di una carriera scientifica capace di trasformare profondamente l'economia politica.

Il pensiero economico oltre i confini della tecnica

Contribuendo in modo decisivo alla nascita di un nuovo campo disciplinare – la political economics – Tabellini ha esplorato come i meccanismi politici, le credenze collettive e il capitale sociale influenzino le scelte economiche. Insieme a Torsten Persson, ha firmato due testi fondamentali: Political Economics: Explaining Economic Policy (2000) e The Economic Effects of Constitutions (2003), che hanno fornito modelli teorici e prove empiriche per spiegare come le istituzioni e i sistemi elettorali incidano su deficit, spesa pubblica e riforme. È di gran lunga l’economista italiano maggiormente citato nella letteratura scientifica.

I suoi lavori più recenti si sono spinti a investigare le radici culturali e psicologiche dello sviluppo economico, mostrando come la fiducia, la religione, le norme sociali e le identità nazionali e le distorsioni cognitive plasmino i percorsi di crescita. È una visione dell'economia come scienza sociale a tutto tondo, in dialogo con la storia, la scienza politica, la sociologia e la psicologia.

“Guido ha mostrato come l'economia possa servire per meglio capire le scelte politiche – con rigore e metodo – e come beni immateriali come la cultura di un popolo, la storia delle idee possano plasmare il funzionamento delle economie,” sottolinea Tito Boeri, Direttore del Dipartimento di Economia della Bocconi. “Il suo lavoro ha avuto un impatto straordinario nel dare dignità scientifica a domande cruciali per la democrazia e la crescita.”

Una comunità globale in dialogo

Alla conferenza parteciperanno alcuni tra i principali economisti del mondo, in rappresentanza di quella comunità scientifica che con Tabellini ha condiviso e sviluppato un approccio empirico e interdisciplinare all'analisi politica ed economica. Il programma prevede sessioni su temi centrali nella sua ricerca: dalle origini storiche dello sviluppo economico agli effetti politici del commercio internazionale, dalla cultura economica alla sovranità europea.

Tra gli ospiti di spicco, i Premi Nobel James Robinson e Daron Acemoglu, che interverranno rispettivamente nelle sessioni History of Nation e Technology, Distribution and Growth, offrendo prospettive uniche sulle intersezioni tra economia, istituzioni e società.

“Tutti i relatori hanno accettato con entusiasmo il nostro invito. Questo appuntamento è la conferma di quanto Guido sia stato – e continui a essere – un punto di riferimento globale”, aggiunge Boeri. “Ma è anche una sfida rivolta alle nuove generazioni: portare avanti quella curiosità intellettuale e quella capacità di visione, quella attenzione ai dati che hanno sempre contraddistinto il suo lavoro.”

Sarà possibile seguire la conferenza in streaming dal sito dell’università Bocconi.