
Grazie, European Research Council
L'European Research Council (ERC), il più importante organismo europeo a sostegno della ricerca, festeggia oggi i 10.000 ricercatori finanziati dall'inizio del programma nel 2007. Se gli studiosi finanziati hanno, in modi diversi, contribuito a trasformare la scienza e la ricerca, l'ERC ha contribuito a sviluppare le loro carriere e ha reso possibili progressi di ricerca che altrimenti sarebbero stati impossibili. Quarantuno grant sono stati ospitati in Bocconi.
Massimo Morelli, professore di Scienze Politiche ed Economia alla Bocconi, è uno dei 10.000 studiosi che devono ringraziare l'ERC, e lo fa a nome di tutti i suoi colleghi bocconiani finanziati.
Nel 2016, il progetto di ricerca intitolato PolEc: The Political Economy of Power Relations gli è valso un ERC Advanced Grant e "da allora", dice, "ho fatto cose che avrei potuto solo sognare senza il grant".
"Prima di tutto, sono stato in grado di creare un team di ricerca che ha costruito un dataset e misure innovative - basate su big data e machine learning - del potere militare di tutti i gruppi etnici africani rispetto ad altri gruppi e ai loro governi nazionali. Grazie a questo, ora possiamo misurare i rischi di guerra civile e i rischi paese, utili alle ONG e agli investitori".
Inoltre, Morelli e il suo team hanno anche misurato il potere politico degli stessi gruppi etnici e hanno sviluppato una teoria che utilizza l'equilibrio (o lo squilibrio) del potere militare e politico per prevedere risultati come: il rischio di scontri violenti e la variazione della loro intensità in base alla variazione di variabili esterne come la tecnologia, i cambiamenti di governo e così via, la durata del conflitto, i suoi costi e le sue conseguenze in termini migratori.
PolEc ha altri due pilastri (il populismo come risultato delle relazioni di potere, e le relazioni di potere tra burocrazia e potere legislativo), e l'ERC grant è stata fondamentale per entrambi. "Ottenere dati sulle campagne elettorali, i social media e l'opinione pubblica richiede sia potenza di calcolo che risorse umane", dice Morelli, "e lo stesso vale per lo sforzo empirico prodotto per analizzare la legislazione italiana degli ultimi 70 anni e confrontarla con quella tedesca. Abbiamo scoperto che un aumento dell'instabilità politica crea incentivi per i politici incompetenti ad approvare troppe leggi, al fine di costruirsi una reputazione di abili riformatori. Poiché troppe leggi riducono l'efficienza burocratica, però, l'economia sopporta il peso di una condizione kafkiana".