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Crescita in vista per i certificati

, di Tomaso Eridani
Secondo uno studio Carefin Bocconi l'85% dei promotori finanziari ritiene che il mercato dei certificati crescera' dall'1 al 30% annuo nei prossimi anni anche se permane una percezione di limitata liquidita' e semplicita'

Un prodotto che già occupa un determinato peso nei portafogli d'investimento e su cui si dimostra fiducia sullo sviluppo, grazie anche alla capacità di proteggere dagli scenari di mercato sfavorevoli, ma che soffre di una percezione di limitata trasparenza e liquidità e di contribuire poco alla diversificazione di portafoglio. Questo è ciò che emerge da un'indagine condotta dal Carefin Bocconi, Centre for applied research in finance, in collaborazione con Acepi (Associazione italiana certificati e prodotti di investimento), presso 425 promotori finanziari e private banker sulla loro percezione, e quella dei loro clienti, rispetto ai certificati.

Dallo studio emerge che i certificati occupano già un peso significativo nei portafogli dei promotori intervistati dato che il 75% del campione dichiara che occupano già in media dall'1 al 10%. Gli intervistati dimostrano anche un certo ottimismo nei confronti delle possibilità di crescita del mercato. Per l'85% del campione infatti il tasso di crescita annuale dei certificati nei prossimi cinque anni sarà dall'1 al 30%.

"I risultati indicano che gli investitori italiani stanno progressivamente avvicinandosi ai certificati di cui apprezzano soprattutto l'aspetto della protezione del capitale," spiega Giovanna Zanotti, coordinatrice dello studio con Francesco Saita. "Anche i dati inerenti al collocamento sul mercato primario evidenziano che il mercato dei certificati ha superato brillantemente la fase di crisi del 2008e i volumi son ormai tornati al livello boom del 2007."

Per quanto riguarda l'attitudine generale degli investitori l'indagine ha chiesto ai financial advisors di valutare l'importanza assegnata dai loro clienti ad alcuni fattori. Sono risultati prioritari la capacità ci contenere perdite in caso di scenari negativi e la fiducia nella società che distribuisce il prodotto. Gli altri due elementi percepiti come assolutamente rilevanti sono la liquidità e la trasparenza del prodotto. Meno percepita è l'importanza della capacità del prodotto di contribuire a diversificare il portafoglio, così come i costi.Emerge quindi che anche se gli investitori considerano importante il profilo di rischio tendono a valutarlo più a livello di singolo prodotto che di portafoglio complessivo.

Con riferimento specifico ai certificati, il principale beneficio associato all'investimento in questi prodotti è stato proprio la capacità, per gli strumenti a capitale protetto, di contenere le perdite in caso di andamento negativo del mercato e per gli strumenti non protetti a garantire rendimenti più elevati negli scenari favorevoli di mercato.

Meno percepita sembra invece essere la potenzialità dei certificati in termini di diversificazione di portafoglio. La capacità dei certificati di contribuire a diversificare non è ancora percepita con chiarezza in molti casi anche se questi prodotti consentono ormai di investire su sottostanti e strutture di payoff a volte altrimenti difficilmente "raggiungibili".Questo aspetto pare importante nel determinare il futuro sviluppo del mercato dei certificati dato che sembra esistere infatti una correlazione positiva tra il beneficio da diversificazione percepito e la percentuale di certificati in portafoglio. Chi quindi attribuisce ai certificati una maggiore capacità di diversificare il portafoglio, grazie al tipo di asset sottostanti o alla particolare struttura di payoff, utilizza i certificati in misura decisamente superiore.

Sul fronte degli ostacoli all'investimento in certificati emergono come fattori prioritari il timore associato alla difficoltà di liquidare i certificati prima della scadenza e la difficoltà nel comprendere le dinamiche dei prezzi sul mercato secondario. Rischi, liquidabilità e aiuto alla comprensione delle dinamiche dei prezzi del mercato secondario rappresentano infatti anche la principale richiesta in termini di informazioni supplementari da parte dei financial advisor.

Quanto al rischio di questi prodotti, sembra essere percepita la distinzione tra certificati a capitale protetto e certificati senza protezione del capitale. Solo nel caso di questi ultimi il rischio del prodotto viene indicato come uno dei fattori che possono ostacolare la scelta di investire in un certificato.

"Le prospettive di sviluppo del mercato appaiono dunque positive. Esistono benefici di utilizzo associati a questi strumenti, quali la capacità di contribuire alla diversificazione di portafoglio, non ancora pienamente percepite dagli investitori e che potrebbero però aprire ulteriori segmenti di mercato," conclude Giovanna Zanotti. "Nel contempo, soprattutto per i prodotti più complessi,appaiono necessari sforzi ulteriori per migliorare la percezione di liquidità e le informazioni disponibili su prezzi e rischi."