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Colmare il gap nell'assistenza agli anziani non autosufficienti: proposte operative

, di Laura Fumagalli
Una ricerca esplorativa SDA Bocconi di Fosti, Longo e Rappini mette in luce il divario tra domanda e offerta e individua nell'integrazione delle risorse una strategia di innovazione del welfare italiano

Sono quasi 3 milioni gli anziani non autosufficienti in Italia: cittadini over 65 anni che necessitano di assistenza sociale, sanitaria o psicologica. Chi se ne prende cura? Nel 47% dei casi la responsabilità ricade – con costi altissimi – su un familiare: per 9 intervistati su 10 non esiste un referente esterno alla famiglia che rappresenti un punto di riferimento qualificato in grado di supportare i parenti nell'assistenza del malato.

Si delinea quindi un gap profondo e percepito in modo diffuso tra il bisogno dei cittadini e i servizi di intervento loro offerti che non sono sufficienti a coprire la domanda, oppure non vengono utilizzati dai destinatari perché ritenuti inadeguati. Come fare per colmare questa distanza?

A questo interrogativo ha cercato di rispondere la ricerca condotta dall'Osservatorio Consumi Privati in Sanità a cura del coordinamento del nuovo corso di perfezionamento in Management dei Servizi Sociali e Socio Sanitari (EMMAS) di SDA Bocconi. Le evidenze della ricerca sono state presentate in occasione del recente convegno «Il gap tra bisogni e servizi nella Long term care: prospettive di policy e di sviluppo imprenditoriale» organizzato da SDA Bocconi e KCS caregiver Cooperativa sociale per promuovere l'innovazione nei sistemi di welfare e individuare dei format innovativi di risposta alle specifiche esigenze della popolazione.

Valeria Rappini ha illustrato i risultati dell'indagine esplorativa sulla domanda degli anziani non autosufficienti, mentre Giovanni Fosti e Francesco Longo si sono focalizzati sulle prospettive e le esigenze di cambiamento per la Long term care. Dai risultati si evidenzia un quadro estremamente frammentato, caratterizzato da una limitata dotazione delle risorse, da una pluralità di erogatori e da un esteso fenomeno di auto-organizzazione.

L'integrazione delle risorse - responsabilità, percorsi sanitari e conoscenze – è la proposta operativa emersa dall'incontro per individuare modelli di assistenza sostenibili e coerenti con i bisogni delle famiglie.