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Valutazione aziendale, si sbaglia negli studi e in tribunale

, di Fabio Todesco
Se dalla giustizia si misura il livello di civiltà di un paese, essa non può mancare di una metodologia per misurare l’entità degli errori di valutazione aziendale, sostiene il nuovo libro di Luigi Guatri

Luigi Guatri
La qualità delle valutazioni
Una metodologia per riconoscere e misurare l'errore

Università Bocconi editore, 2007
336 pagine, 35 euro

Ci sono argomenti scomodi, di cui nessuno parla, o scrive, per non urtare le sensibilità dei potenti e dei colleghi. L'errore nella valutazione delle aziende è uno di questi, tanto che, spiega Luigi Guatri nella prefazione al suo La qualità delle valutazioni. Una metodologia per riconoscere e misurare l'errore (Università Bocconi editore, 2007, 336 pagine, 35 euro), "la ricerca dell'errore nel campo delle valutazioni aziendali è stata, fino a oggi e in tutto il mondo, una pagina (quasi) interamente bianca".

Eppure, oggi più che mai si sente la necessità di un apparato metodologico che aiuti non solo a individuare, ma anche a misurare l'errore di valutazione, separandolo dalle inevitabili e fisiologiche approssimazioni che ogni professionista onesto deve ammettere se non vuole fingere "un grado d'accuratezza che è al di sopra delle reali possibilità". La necessità è di tipo professionale, in un momento storico in cui i metodi di valutazione si fanno più complessi, ma anche morale, quando si pensi alla frequenza con cui tali questioni sono, ormai, al centro delle più note vicende giudiziarie. "In questo ambito", scrive Guatri, "l'esperto non dispone di alcuna metodologia condivisa: cosicché, in tutti i casi, o sa improvvisarne una propria (il che è raro e comunque genera sempre opinabilità), oppure non è in grado di operare, se non a rischio frequente di superficialità e di altri errori, come troppo spesso è accaduto nel nostro paese. Ma tutti vedono quanto sia urgente che la giustizia disponga di un proprio apparato metodologico: essa, infatti, misura il livello di civiltà di un paese".

Leggendo le pagine di Guatri ci si rende conto di quanti siano i passaggi nei quali si può annidare l'errore: nelle ipotesi metodologiche o negli assunti che si presuppongono per poter utilizzare operativamente i metodi di valutazione; negli input utilizzati per dare sostanza numerica alla valutazione. Le possibilità di errore sono analizzate in relazione a diverse metodologie di valutazione e sempre con il supporto concreto di casi reali, dai quali sono riportati stralci dei prospetti informativi e altro materiale documentale, anche se quasi sempre viene celato il nome dell'azienda in questione.

L'ultima delle tre parti del libro è, infine, dedicata all'errore in sede giurisdizionale. Alle possibilità di errore già riconosciute nelle prime due parti se ne aggiungono, qui, altre, legate al dettato normativo che può variare di paese in paese a dispetto dell'integrazione dei mercati finanziari. Districandosi con agilità tra codici e sentenze, Guatri viene a capo di rompicapo legali e paradossi giuridici che appassioneranno chiunque abbia interesse per la valutazione aziendale e la finanza.

SCHEDA. Università Bocconi editore

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