Salute globale, l'Italia alla prova del G8
Presiedere il G8 offre all'Italia un'ottima occasione per guidare i paesi ricchi nel mobilitare maggiori energie e risorse, nonostante il periodo di crisi globale, a sostegno dello sviluppo dei sistemi sanitari nel mondo. In un articolo di commento su The Lancet, una delle più prestigiose riviste medico-scientifiche nel mondo, un gruppo di studiosi (Eduardo Missoni, Fabrizio Tediosi, Guglielmo Pacileo e Elio Borgonovi) del Cergas Bocconi, Centro di ricerche sulla gestione dell'assistenza sanitaria e sociale, illustra il lavoro svolto dall'Italia negli ultimi anni nel campo della cooperazione ma anche le lacune da colmare e la via da percorrere.
Sul lato positivo, segnalano gli autori, l'Italia tra il 2001 e il 2008 ha triplicato i finanziamenti per la salute globale, per via dei contributi al Global Fund, istituito dal G8 del 2001 guidato dall'Italia, che raccoglie fondi per combattere malaria, tubercolosi e Aids. L'Italia è infatti il quarto maggior contribuente al fondo, dopo Francia, Usa e Regno Unito. Inoltre, l'Italia, anticipando una tendenza oggi comune a molti attori della cooperazione internazionale, è da sempre molta attiva sul frontedel sostegno allo sviluppo dei sistemi sanitari grazie anche al contributo del proprio Servizio sanitario nazionale, di altri enti nazionali, della fitta rete di ong e di fondi privati.
La Cooperazione italiana allo sviluppo continua però anche a essere vittima di notevoli debolezze strutturali, caratterizzate da lacune nella gestione, dalla mancanza di indirizzo politico e dalla scarsità dei fondi . In questo senso, sottolineano gli autori, i tagli ai fondi per la cooperazione previsti nella finanziaria per il 2009 non sono affatto un buon segnale.
La presidenza del G8, concludono gli autori, deve essere un occasione per l'Italia di rinnovare il proprio impegno a sostegno della salute globale, migliorando il sistema di gestione degli aiuti, e insieme agli altri grandi, cercare risultati di lungo termine e non di semplice visibilità nell'immediato, puntando a livello globale sia su una più efficace governance della salute globale, sia sull'armonizzazione e coordinamento degli aiuti.