Nuove prospettive per l'M&A
Oggi più di ieri, la scelta strategica della crescita esterna attraverso operazioni di M&A può essere considerata un'opzione accessibile a tutte le imprese, ma da gestire in modo consapevole se la si vuole trasformare in opportunità competitiva.
Le operazioni di M&A, se valutate dal punto di vista strategico e non speculativo, sono un'alternativa di medio-lungo termine, spesso irreversibile e che assorbe tempo e risorse. Di fondamentale importanza tornano a essere specifici fattori quali il ruolo dell'imprenditore, dotato di visione strategica, del manager, in grado di pianificare il processo e valutare i possibili effetti sinergici, e degli advisor esterni.
L'analisi del mercato italiano delle operazioni di M&A mostra il costante interesse verso tale scelta strategica. Basti pensare alle circa 6.000 operazioni completate dal 2005 a oggi da operatori industriali italiani. Un mercato che oggi può essere definito un 'mercato del venditore', in cui gli interessi dei venditori si sono tramutati spesso in prezzi di transazione ben al di sopra del potenziale valore degli asset acquisiti. Tale scenario, d'altronde, ripercorre le dinamiche già viste negli anni Ottanta, in cui le imprese acquirenti hanno innescato un processo di sopravvalutazione delle imprese target, seguito negli anni Novanta da un 'mercato delle sinergie', in cui si sono apprezzate le valutazioni delle reali potenzialità sinergiche associabili a un'operazione di M&A, ma malamente conclusosi con la ben nota bolla internet.
Qual è, dunque, la propensione del management italiano verso la scelta strategica dell'acquisizione? Da un'analisi condotta con circa 200 top manager e imprenditori delle principali società italiane è emersa la forte valenza strategica attribuita alle operazioni di M&A. Ben il 64% dei manager delle aziende private, infatti, manifesta un interesse crescente verso le operazioni di acquisizione per i prossimi 12-24 mesi. I manager italiani, inoltre, prediligono operazioni che possono garantire alta redditività tanto economico-finanziaria quanto di mercato. Ciò è possibile attraverso la pianificazione e gestione di operazioni core to core, tipicamente domestiche. Allo stesso tempo, le criticità associate alle operazioni di M&A sono riconducibili alla complessità organizzativa del processo di acquisizione, che molto spesso richiede un'adeguata esperienza o un supporto esterno appropriato, nonché alla onerosità di tali operazioni.
Quali sono, dunque, le prospettive per il mercato delle operazioni di M&A? La crisi finanziaria e il credit crunch stanno già condizionando il mercato delle acquisizioni. È, però, nei momenti di crisi che le difficoltà si devono ancora di più trasformare in opportunità. La crisi sarà servita se gli operatori del mercato di M&A rivedranno le proprie aspettative orientandosi verso un 'mercato del compratore'. Un mercato caratterizzato da livelli sostenibili di valore delle transazioni in cui si punterà sull'effetto sinergico associato nel lungo termine a un'acquisizione, anziché sul premium price lontano dal reale valore della target e che soddisfa interessi tipicamente di breve periodo. Seguendo tale direzione si può valorizzare il vantaggio competitivo che le imprese interessate a crescere devono essere in grado di raggiungere e sostenere.