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Miles Gietzmann spiega che cosa spinge le imprese a essere opache o trasparenti

, di Claudio Todesco
Nato in Zimbabwe, ha studiato e intrapreso la carriera accademica in Gran Bretagna e dal 2014 e' a Milano, dove dirige il Dipartimento di accounting della Bocconi

"Sono nato in Africa e ho dato il via alla mia carriera nel Regno Unito. Il fatto che viva a Milano e insegni in Bocconi è la prova dell'impossibilità di pianificare la propria carriera lavorativa e mostra cosa può accadere quando si reagisce positivamente e in modo flessibile alle opportunità e agli eventi". Miles Bernard Gietzmann, direttore del Dipartimento di accounting, è nato in Zimbabwe da padre tedesco. La famiglia paterna era emigrata nell'Africa Tedesca del Sud-Ovest (l'attuale Namibia) negli anni '80 dell'Ottocento. La madre inglese aveva lasciato il Regno Unito per raggiungere il fratello in Zimbabwe.

Laureato in economia e accounting a Newcastle, intraprende la strada del dottorato alla Durham University spinto dal desiderio di comprendere i meccanismi che guidano la trasparenza nel mondo degli affari. "Non mi aspettavo di intraprendere la carriera universitaria", racconta. "Volevo semplicemente studiare argomenti stimolanti. Poi iniziai a frequentare le conferenze e ne apprezzai l'atmosfera e la libera discussione delle idee. Capii che desideravo lavorare in ambito accademico". Dei tempi della London School of Economics ricorda l'eccitazione provata incontrando colleghi provenienti da ogni parte del mondo. I contatti che sviluppa nel mondo finanziario londinese lo sensibilizzano nei confronti dei problemi aziendali. Influenzato dal lavoro di Ronald Dye della Northwestern University di Chicago, si dedica alla corporate disclosure. "Mi premeva capire e investigare le cause determinanti della disclosure non proprio perfetta delle aziende, che pure sono obbligate a informare i propri investitori in modo chiaro e trasparente". Gietzmann si occupa, poi, di mergers & acquisitions.

Bristol è la prima università a offrirgli una cattedra. Dopo avere insegnato alla Cass Business School, nel 2014 arriva in Bocconi. "Ho trovato un'istituzione dagli standard elevati e dagli obiettivi ambiziosi, un'organizzazione che progredisce costantemente. La sfida, ora, è prevedere i bisogni formativi degli studenti che nel giro di venti o trent'anni occuperanno posti dirigenziali e sviluppare un programma di ricerca e insegnamento al servizio di tali necessità".