Jekyll e Hyde: la doppia faccia dell'esperienza
Il libro di Stevenson, Dr. Jekyll e Mr. Hyde, potrebbe insegnare qualcosa ai manager dei fondi di private equity. L'esperienza maturata da questi fondi è sia un'opportunità che una minaccia, sia uno spazio da esplorare che un "recinto mentale". L'esperienza può contribuire allo sviluppo di migliori e maggiori competenze, ma può generare resistenza al cambiamento che si traduce in inerzia organizzativa. La spiegazione di tale fenomeno è intuitiva: si tende a essere estremamente disponibili a cambiamenti percepiti come migliorativi della propria condizione e privi di rischi ma si oppone invece una forte resistenza a quei cambiamenti nei quali si percepiscono degli aspetti di peggioramento o dei rischi. Migliori sono le competenze possedute e la qualità dell'esperienza passata, più si tende a percepire come peggiorativi e più rischiosi i potenziali cambiamenti.
Al fine di studiare la doppia faccia dell'esperienza, la ricerca Experience, Superstition and the Weight of Cognitive Load: Evidence from the Private Equity Sector, inserita in un progetto del Croma Bocconi, ha analizzato 7.267 investimenti realizzati da 256 private equity firms negli ultimi 30 anni in tutto il mondo. Lo studio è stato possibile grazie alla costruzione del più grande database privato sul private equity.L'analisi dimostra che la performance di ogni singolo investimento è negativamente influenzata dal numero d'imprese contemporaneamente possedute dal fondo. I fondi di private equity hanno una limitata capacità decisionale che deve essere allocata e divisa tra i diversi investimenti in portafoglio. All'aumentare del numero d'imprese detenute in portafoglio diminuisce la quantità e la qualità di attenzione che può essere dedicata a ogni singolo investimento. Lo studio ha inoltre analizzato se e in che modo l'esperienza maturata dal fondo (il numero di investimenti precedentemente realizzati) influisca sulla capacità del fondo stesso di gestire simultaneamente più investimenti. I fondi con più esperienza riescono a ridurre gli effetti negativi derivanti dalla gestione di più investimenti in parallelo. Sorprendentemente l'analisi ha però rivelato che l'esperienza maturata dal fondo è negativamente correlata con la performance di ogni singolo investimento.Questi due risultati complessivamente considerati dimostrano che se da un lato l'esperienza maturata dal fondo contribuisce a ridurre gli effetti negativi degli investimenti paralleli, dall'altro potrebbe creare delle competenze "rigide", cioè difficilmente modificabili. La ricerca inoltre dimostra che i fondi che hanno avuto performance migliori in passato sono quelli che meno riescono a gestire gli investimenti paralleli. Questo risultato può essere una conseguenza dell'apprendimento superstizioso: i fondi che hanno avuto più successo tendono a sovrastimare le proprie competenze e a sottostimare i rischi derivanti dalla contemporanea gestione di investimenti paralleli. I risultati sul ruolo dell'esperienza non vanno interpretati come evidenza del fatto che i fondi con più esperienza hanno performance peggiori, almeno per tre ragioni. Primo, lo studio è effettuato al livello di analisi di ogni singolo investimento. Sebbene all'aumentare dell'esperienza i fondi tendano a selezionare investimenti meno performanti questo non necessariamente può portare a rendimenti decrescenti per il fondo. Infatti, i fondi con maggiore esperienza potrebbero sviluppare migliori strategie di asset allocation, investendo così una quota maggiore dei loro capitali negli investimenti più performanti. Secondo, i fondi con più esperienza potrebbero tendere ad avere un approccio di investimento più prudente che porta a rendimenti meno volatili e considerati più interessanti dagli investitori nei fondi di private equity. Terzo, lo studio, come ogni analisi statistica, spiega solo parte della varianza nei rendimenti dei singoli investimenti e non analizza la capacità dei fondi di private equity di superare le forze inerziali generate dall'esperienza. Per esempio, i fondi potrebbero sviluppare grazie all'esperienza delle specifiche competenze necessarie a superare le resistenze al cambiamento.