Importare conoscenza per risparmiare energia
Quando si considera l'estero in relazione al sistema energetico, si pensa di solito alle importazioni di idrocarburi o di energia. E invece, fanno notare Marzio Galeotti (Università di Milano e Iefe Bocconi) ed Elena Verdolini (Università Cattolica di Milano e Feem), le nazioni possono avvantaggiarsi delle conoscenze sviluppate oltre confine anche per dare impulso alle innovazioni che migliorano l'efficienza energetica.
In At Home and Abroad: An Empirical Analysis of Innovation and Diffusion in Energy Technologies (Journal of Environmental Economics and Management, 61, 119–134, doi:10.1016/j.jeem.2010.08.004) Galeotti e Verdolini rintracciano l'origine geografica di 21.668 brevetti concernenti il risparmio energetico rilasciati dallo US Patent and Trademark Office tra il 1975 e il 2000 per stabilire, attraverso il conteggio delle citazioni, che influsso abbiano avuto le tecnologie sviluppate in altri paesi sulle innovazioni di ciascuna delle 38 nazioni rappresentate nel campione. Ne risulta che quello dell'innovazione energetica è un mondo internazionale e gli spillover di conoscenza da un paese all'altro sono importanti per il processo di innovazione.
I due autori, pur incentrandosi sui flussi di conoscenza, costruiscono prima un modello, dal quale risulta evidente anche la rilevanza degli aumenti dei prezzi energetici come stimolo all'innovazione. È altrettanto importante la disponibilità di nuove tecnologie (misurata attraverso il numero dei brevetti), che può dipendere dallo sviluppo di conoscenza nazionale e dall'importazione di conoscenza maturata all'estero, che non tutte le nazioni sono però ugualmente predisposte ad assorbire.
Il flusso di conoscenza è più probabile tra paesi tecnologicamente simili, soprattutto se caratterizzati entrambi da forte innovatività, tra paesi geograficamente vicini o che condividano la stessa lingua e tra paesi appartenenti al medesimo blocco commerciale, perché l'interscambio è uno dei canali principali per la diffusione del sapere.
La costruzione del modello impedisce a Galeotti e Verdolini di dare un giudizio definitivo sull'efficacia dell'intervento pubblico nello stimolo all'innovazione, ma i segnali che si possono trarre dalla ricerca indicano un influsso positivo.