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Una festa, ma non per tutti

, di Davide Ripamonti
Giovedì 5 maggio uno spettacolo teatrale di Gregorio Calabretta offrirà lo spunto per una riflessione sugli eventi di 150 anni fa. Al termine, un dibattito con l'autore e lo storico Gianluca Podestà

Un'occasione di feste e celebrazioni, i 150 anni dell'Unità d'Italia, per quanti l'hanno voluta e resa possibile. Ma, anche, un evento "subito" e che ha portato più danni che vantaggi alle popolazioni del Sud che hanno vissuto l'arrivo di Garibaldi e delle sue camicie rosse come "un'invasione senza dichiarazione di guerra" che ha prodotto i danni che da allora, e ancora adesso, affliggono il Sud. Questo è il punto di vista di Aspettando ancora Garibaldi, piece teatrale di Gregorio Calabretta, autore, regista e attore calabrese, che ha riscosso grande successo nei teatri del Sud e che sarà presentata, giovedì 5 maggio, alle ore 20, nell'aula magna di via Gobbi 5 dell'Università Bocconi, con l'organizzazione dell'Associazione studentesca Bocconi Lab – Alleanza Liberale. "E' un modo diverso di raccontare gli avvenimenti che partono dal 1860", spiega Antonio Aloisi, esponente di Bocconi Lab iscritto al terzo anno di giurisprudenza in Bocconi, "non basato sui grandi avvenimenti storici ma sulla storia di tre generazioni di una famiglia calabrese. Persone umili che hanno partecipato all'Unità subendo il processo più che prendendone parte attivamente".

Una tesi sull'Unità non del tutto nuova e che divide gli storici, ma che Calabretta racconta con passione e non senza ragioni, fondendo in un'unica trama i racconti di tre scrittori, Leonida Repaci (La marcia dei braccianti di Melissa), Francesco Perri (Emigranti), Saverio Strati (Mani vuote), che nel corso del '900 hanno affrontato il dramma delle lotte dei contadini del Sud.L'opera, rappresentata in italiano ma con alcune parti in vernacolo, "esprime bene alcuni dei maggiori drammi vissuti dalle popolazioni del Sud", dice Aloisi, "come la perdita dell'identità culturale e del senso di appartenenza. Volevamo fare qualcosa per partecipare al dibattito sull'Unità e avevamo pensato a un ciclo di incontri, ma poi questo ci è sembrato un modo alternativo, e più intimo, per vedere le cose dall'interno". La rappresentazione, aperta a tutti fino a esaurimento posti, sarà seguita da un dibattito a cui parteciperà Gianluca Podestà, docente di storia economica in Bocconi.