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Sapessi com’è strano... vivere in un Campus a Milano

, di Anna Boccassini
La testimonianza di Cristian, studente CLEA, 3° anno

Ha la faccia aperta e simpatica di tanti che vengono dal Centro-Sud, Cristian. "Sono di Atina, provincia di Frosinone, nel cuore della Ciociaria". Uno già si immagina il verde, i colli, i profumi di una terra tanto, forse troppo lontana da Milano. Cristian, 3° anno del Corso di laurea in Economia aziendale, è uno dei 355 ospiti del pensionato Bocconi. È difficile studiare ed essere così lontano da casa?

"Era il 16 settembre 2002, quando entrai per la prima volta in Pensionato - racconta -. Le lezioni per noi matricole iniziavano due giorni prima che per gli altri. Così, quando arrivai, sul mio piano c'erano solo due ragazzi su trentadue.


Cristian Sorrentino, 3° anno CLEA

Io ero un po' spaesato, non conoscevo nessuno, non sapevo come muovermi. Ma loro sono stati davvero gentili, prima mi hanno accompagnato in giro per conoscere la struttura, poi mi hanno spiegato come funzionavano le cose in Bocconi e nel Pensionato... Sin dal primo giorno abbiamo trascorso la serata insieme, a chiacchierare. E io ne avevo, di domande da fare! Poi, nei giorni successivi, sono arrivati tutti gli altri: nel giro di neanche un mese conoscevo già tutti gli ospiti del Pensionato".

Casa propria diventa, d'improvviso, lontanissima e vicinissima. Lontanissima, perché l'ambiente è innegabilmente diverso. "L'esperienza in Pensionato - spiega Cristian - è proprio quella di un campus. Ci sono ospiti da ogni parte d'Italia e anche del mondo, grazie alla presenza, ogni semestre, di studenti in scambio internazionale. È un'occasione unica di scambio e di confronto con realtà sociali e culturali diverse dalla propria". Il clima che si crea è, però, del tutto speciale. "In Pensionato si crea una vera e propria famiglia. Si vive in comunità, sotto lo stesso tetto, e si diventa fratelli dopo dieci giorni che si sta insieme". Ecco che casa non è poi così lontana, allora... "In Pensionato ho ritrovato un po' il clima semplice del mio paese. Temevo la freddezza della grande metropoli, e invece ho ritrovato relazioni tipiche della famiglia e dei piccoli centri urbani. Qui tutti si conoscono, nessuno resta mai solo. Se qualcuno si isola, è perché vuole farlo, e desta immediatamente l'attenzione del gruppo, che si allerta per capire se c'è un problema, per risolverlo".


Se lo studio lo consente, si coltivano
i propri hobby

Un ambiente sereno e familiare non è elemento trascurabile, dal momento che l'impegno nello studio richiesto agli ospiti è forte e, talvolta, è proprio tra gli amici del Pensionato che si trova il sostegno necessario per superare le difficoltà. "Si creano situazioni molto particolari - spiega Cristian -. Qui i ragazzi più grandi aiutano spesso le matricole ad ambientarsi non solo dal punto di vista umano, ma anche dal punto di vista accademico. Io, per esempio, che ho fatto il liceo classico, all'inizio sono stato aiutato ad affrontare le parti degli esami per me più difficili, quelle più strettamente matematiche".

La giornata-tipo degli ospiti è cadenzata, ovviamente, dagli impegni in Università. "Uno dei vantaggi è che, abitando poco sopra le aule, mi posso alzare alle 8 - racconta Cristian".

Poi, via a fare colazione al bar dell'Università, quindi in aula per l'inizio delle lezioni. A pranzo, tutti in mensa, in tavolate di anche venti-trenta persone. Il pomeriggio e la sera sono dedicati allo studio. "Per la parte teorica si studia da soli, spiega Cristian. La parte pratica, degli esercizi, si fa invece in gruppi, nelle camere o negli spazi studio."


Quando gli impegni lo consentono, c'è spazio anche per il divertimento
. "Organizziamo attività sportive, come tornei di calcetto, di ping pong o di calciobalilla. E poi, cineforum e iniziative culturali. Oppure guardiamo insieme una partita. C'è sempre, nel corridoio, quello che suona la chitarra, la ragazza che canta, lo spiritoso del gruppo. E poi si ordina la pizza e la si mangia tutti insieme mettendo i tavolini in corridoio. Qualche tempo fa abbiamo addirittura organizzato una 'sagra della salsiccia', con 30 chili di salsiccia, 200 panini e una buona dose di allegria...".


Dopo lo studio, ci si sfida in veri tornei

Qualcosa si dovrà pur dire anche degli scherzi, vero Cristian? "Beh, gli scherzi li facciamo, ma sempre cose divertenti. Per esempio, quest'anno abbiamo fatto credere alle matricole che era possibile fare domanda al dott. Grillo, Direttore dell'ISU Bocconi, per avere in camera degli elettrodomestici, cosa che in realtà, invece, il regolamento vieta tassativamente. Gli si diceva di affrettarsi, perché i pezzi disponibili erano pochi. E loro via, a fare domanda e ad andare dal Direttore... Ma se la matricola non si offende, e sta allo scherzo, entra automaticamente nel gruppo. È difficile esprimere quello che si prova, sono piccole emozioni difficili da raccontare. Sono come le sensazioni che si provavano, da piccoli, con gli amici per la pelle". Le emozioni, talvolta, ritornano, nel campus metropolitano.

Vivere nel Pensionato Bocconi oggi e negli anni '70:
- i ricordi di Enrico Valdani, oggi professore ordinario di marketing in Bocconi