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L’Università Bocconi dedica l’edificio di piazza Sraffa 13 a Leonardo Del Vecchio e ne celebra il lascito umano e filantropico

, di Barbara Orlando
La cerimonia ha ricordato - nel giorno in cui avrebbe compiuto 90 anni - la figura dell’imprenditore e l’impatto del fondo istituito grazie alla donazione della Fondazione Leonardo Del Vecchio. Inaugurata oggi anche la mostra fotografica “Sguardi che cambiano il mondo. Storia di Leonardo Del Vecchio”, visitabile fino a ottobre 2025.
Le lettere del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e di Giorgio Armani.

Si è tenuto oggi, presso l’Università Bocconi, il Leonardo Del Vecchio Tribute Event, nel corso del quale – per la prima volta in Italia - l’Università ha dedicato a uno dei più importanti imprenditori del Novecento l’edificio nel cuore del campus, dove ogni giorno oltre 5mila studenti seguono le lezioni.

L’iniziativa, che ha visto arrivare anche un messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, segue lo storico accordo, ufficializzato lo scorso ottobre, tra la Fondazione Leonardo Del Vecchio e l’Università Bocconi per l’istituzione del fondo Leonardo Del Vecchio Students Award: un impegno concreto per promuovere un’università sempre più equa e inclusiva. Dotato di 20 milioni di euro, il fondo permetterà ogni anno di sostenere in modo permanente studentesse e studenti meritevoli – che abbiano passato il test - con risorse economiche limitate attraverso esoneri e borse di studio.

Un accordo fortemente voluto da Nicoletta Zampillo Del Vecchio, Presidente di Fondazione Leonardo Del Vecchio, e da Francesco Billari, Rettore dell’Università Bocconi, affiancati nel corso della cerimonia da tutta la famiglia Del Vecchio, dal Presidente dell’Università Andrea Sironi, dal Professore di Storia Economica Andrea Colli – con l’intervento “Leonardo Del Vecchio e il modello italiano di capitalismo”, oltre che da Ferruccio De Bortoli, in qualità di Presidente VIDAS e Fondazione Corriere della Sera, Antonella Carù, Prorettrice per lo Sviluppo e le Relazioni con gli Alumni Università Bocconi, Silvio Garattini, Presidente dell’Istituto Mario Negri IRCCS, che hanno animato il panel moderato dalla giornalista, Maria Silvia Sacchi “Le Fondazioni di famiglia, il ruolo della filantropia e la necessità di un rapporto pubblico-privato”. Tra gli interventi anche quelli degli studenti beneficiari del fondo.

“L’eredità di Leonardo Del Vecchio, imprenditore visionario e filantropo, continua a ispirare le nuove generazioni” ha dichiarato il rettore Billari. “La sua storia personale e professionale incarna valori centrali per l’Università Bocconi: impegno, merito, inclusione, fiducia nel talento dei giovani. È nel segno di questa condivisione di principi che abbiamo deciso di intitolare a lui l’edificio di Piazza Sraffa 13 con una targa che ne ricorda il profilo ma che soprattutto è un invito per le nuove generazioni a credere nelle proprie capacità e a non farsi condizionare dalle circostanze di partenza”.

Aprendo la cerimonia Nicoletta Zampillo Del Vecchio, Presidente della Fondazione Leonardo Del Vecchio, ha dichiarato: “Ancora una volta sentiamo di dover ringraziare Leonardo – che proprio oggi avrebbe compiuto 90 anni – per aver creato le condizioni per l’esistenza della Fondazione Leonardo Del Vecchio e per averci trasmesso la consapevolezza della responsabilità che ciascuno di noi ha di generare un impatto positivo sulla società restituendo il bene ricevuto e vissuto. Una responsabilità che ci continua a trasmettere, con una incredibile carica di energia, grazie alla possibilità di seguire con la Fondazione tanti progetti al fianco di persone straordinarie in base ai bisogni e alla coerenza con i valori che hanno animato tutta l’attività di Leonardo. Ovvero educazione, sanità, inclusione sociale e ricerca, con l’obiettivo di operare in ciascun ambito per lasciare un chiaro e sistemico segno di cambiamento positivo. Quello con Università Bocconi è un primo passo di intervento ad alto impatto da cui abbiamo imparato molto, e oggi guardiamo anche ad altre realtà, come al mondo degli Istituti tecnici e della formazione, convinti che tutti meritino di avere gli strumenti per esprimere il proprio talento. C’è bisogno di speranza e per questo siamo ancora più fieri di sapere che centinaia di migliaia di giovani nel tempo, passando attraverso il building titolato a Leonardo, avranno la possibilità di leggere sulla targa a lui dedicata una frase che racchiude molto della sua vita e del suo esempio: “Ero certo che tutto sarebbe dipeso da me e dal mio lavoro”. È questa consapevolezza il vero motore del cambiamento”.

Nel corso della cerimonia è stata anche inaugurata la mostra fotografica “Sguardi che cambiano il mondo. Storia di Leonardo Del Vecchio”, a cura di Maria Vittoria Baravelli, visitabile fino a ottobre 2025

 

La Fondazione Leonardo Del Vecchio

Nata dalla volontà di Leonardo Del Vecchio, imprenditore dalla visione non comune che ha segnato lo sviluppo dell’economia italiana, la Fondazione Del Vecchio è un ente non profit voluto dall’imprenditore come progetto di give back, di restituzione alla collettività.

Oggi la Fondazione è guidata da Nicoletta Zampillo Del Vecchio che, in qualità di Presidente, è impegnata a garantire la custodia dei valori che hanno contraddistinto l’attività del marito, come uomo e come imprenditore, nel corso della sua vita. Lo fa proponendo e sposando progetti in grado di poter generare un reale e significativo impatto sociale negli ambiti prioritari indicati da suo marito Leonardo: educazione, sistema sanitario, ricerca, sostegno in situazioni di bisogno.

In occasione del novantesimo anniversario della nascita di Leonardo Del Vecchio desidero unirmi alla commemorazione di una delle più significative figure del panorama imprenditoriale italiano e internazionale contemporaneo.

Espressione di un genio creativo, Del Vecchio ha coniugato originalità e dedizione nel suo unico e straordinario percorso di crescita personale e professionale che ha costituito un inestimabile contributo al progresso economico del Paese, imprimendo nella nostra storia industriale un esempio di ingegno e laboriosità per le giovani e future generazioni.

Mi è grato rivolgere ai presenti a questo evento della Fondazione intitolata al suo nome il mio cordiale saluto, unitamente agli auguri per l'attività che intende svolgere per "restituire al Paese quanto di bene e di bello" ha donato.

Sergio Mattarella

Come in tutti gli incontri fortunati, Leonardo ed io cisiamo trovati subito, al primo sguardo, affini nel carattere e nelle esperienze. Dopo i momenti duri della guerra e della ricostruzione, che abbiamo vissuto entrambi e mai dimenticato, non c’era nulla e bisognava ripartire da zero. Era uno scenario che offriva molte possibilità, e ciascuno a suo modo, le abbiamo colte, con una buona dose di coraggio. Avevamo grandi sogni, e li abbiamo realizzati.

Leonardo era un uomo leale, solido, lungimirante. Era determinato, rispettoso del lavoro di tutti e ci accomunava il polso fermo, il senso del controllo, e poi un gruppo di validi collaboratori cui affidare il compito di gestire il futuro. Ma sapeva anche essere un uomo dolce, non un imprenditore tipico che mi ha permesso di affiancarlo nel corso degli anni. Mi diceva che li occhiali li sapeva produrre bene ma forse un designer li sapeva disegnare meglio. In questo gli ho riconosciuto grande umanità e grande fiducia. Sul piano personale, è sempre stato molto legato al suo lavoro e sincero nei rapporti, anche con il sottoscritto.

La consapevolezza di inventare qualcosa che prima non c’era produce un’emozione difficile da tradurre in parole, ancor più se l’idea scaturisce da scambio continuo di energia umana. Con Leonardo, capimmo subito che gli occhiali, da semplici strumenti funzionali sarebbero diventati qualcosa di più, degli accessori moda indispensabili. E così è stato. Di lui ammiravo il modo diretto di comunicare, la concretezza, l’apertura sempre calcolata al nuovo e al rischio: ci somigliavamo molto. Abbiamo fatto impresa nello stesso modo: sognando, ma con i piedi ben piantati per terra, sempre guardando al mondo intorno a noi per anticiparne bisogni, puntando sulla diversificazione per parlare a tutti. Abbiamo lavorato sull’innovazione del settore, nella produzione come nella distribuzione, aprendoci senza pregiudizi verso mercati emergenti, e questo ci ha premiati.

Mi sono permesso in qualche occasione di esprimere le mie idee nel settore dell’occhiali e dire che ritenevo ci fossero marchi conosciuti nel tempo che languivano un po’ e suggerì alcune acquisizioni. Uno degli incontri con Leonardo è stato in una vacanza in barca ai Caraibi. Eravamo tutti e due felici della situazione in cui ci trovavamo, che significava aver raggiunto un alto livello di indipendenza. Caro Leonardo, mi è molto spiaciuto quando mi è stato detto che avevi un problema fisico pesante ma, nonostante tutto, quando Nicoletta mi ha detto che portavi il nome Leonardo, come un vero Leone, ti ho riconosciuto.

Mi mancherai.

Giorgio