L'interazione sociale e' la nuova frontiera televisiva
La social tv è secondo una classifica del Massachusetts Institute of Technology una delle prime 10 innovazioni tecnologiche del 2010 e rappresenta la nuova frontiera dell'impresa televisiva in cui i contenuti online offrono all'utente la possibilità di interagire con il proprio social network. E i risultati di uno studio di Margherita Pagani, del Dipartimento di management della Bocconi, mostrano come la percezione di questo senso di comunità e l'esperienza partecipativa influenzano positivamente la fruizione dei contenuti televisivi online e consentono ai canali tv di fidelizzare il proprio pubblico.
Lo studio è stato elaborato sulla base di un questionario rivolto a un campione di 820 utenti, 60% negli Usa e 40% in Europa, dei primi sette siti web di social tv nel mondo in termini di utenti registrati: Joost, Justin TV, QOOB TV, Veetle TV, Loom TV, Hulu e Sidereel. Attraverso database centralizzati su queste social tv è possibile aggregare contenuti video da fonti online, condividere i dati relativi agli utenti di social network, trasmettere video e consentire al telespettatore e agli utenti nel proprio network di inviare commenti, suggerimenti al proprio network e rating attraverso terminali mobili (come l'iPhone).
Da una prima elaborazione dei risultati dello studio emerge che l'interazione sociale (la possibilità di interagire con una community) impatta positivamente sull'uso attivo e passivo mentre maggiore è il coinvolgimento personale con il contenuto, minore è l'attitudine all'uso attivo (commenti, peer review con il proprio network sociale, ecc.).
Il coinvolgimento personale porta dunque a una minore partecipazione attiva (upload di contenuti, partecipazione ai forum, ecc.) mentre l'interattività socialeincoraggia il coinvolgimento dell'utente nelle attività sociali del sito, influendo però solo marginalmente sull'aumento degli utenti (utilizzo passivo). I tool sociali sono dunque più utili nel trattenere gli utenti che nell'acquisirli.
Ulteriori indagini hanno inoltre evidenziato che la possibilità di interazione all'interno del proprio network sociale produce effetti maggiori sull'utilizzo attivo e passivo tra gli utenti europei rispetto agli utenti americani. Analizzando invece le diversità di genere risulta che per gli uomini il fatto di sentirsi parte di una community influenza maggiormente il coinvolgimento personale mentre per le donne l'essere parte di una community influenza il coinvolgimento sociale, e dunque l'interazione. Diversificando tra tipologie di siti, i risultati evidenziano che maggiori sono gli strumenti di socializzazione e interazione sociale offerti dal sito, maggiore è la propensione all'utilizzo attivo dell'utente.
"Le implicazioni manageriali emergenti dallo studio indicano che per i carrier, network tv e produttori di contenuti la possibilità offerta all'utente di rimanere in contatto con il proprio network di amici in modo semplice consente alla tv di fidelizzare la propria audience," conclude Pagani. "L'apertura della televisione ai social network offre agli inserzionisti pubblicitari e ai produttori di contenuti nuove possibilità di fornire contenuti personalizzati."