Le best practice di Zucchetti: internazionalizzazione e ricerca
Le aziende davvero resilienti mostrano alcune caratteristiche peculiari. Tra queste, oltre al focus sul prodotto, all'orientamento a lungo termine e alla capacità di prendere rapidamente decisioni strategiche, anche alti livelli di customer centricity, ossia uno sguardo sempre ben puntato sul cliente, e lo sviluppo di un'attenta politica di internazionalizzazione. E quest'ultima, al contrario di quanto normalmente si pensa, si basa sulla scelta di pochi e precisi paesi partendo però da una forte presenza sul mercato originario. È il caso di Zucchetti, gruppo del settore information technology, che, guidata in qualità di presidente dall'alumnus Bocconi Alessandro Zucchetti, oggi conta 2.800 addetti, oltre un terzo dei quali dedicati alla ricerca e sviluppo.
Come si è mossa Zucchetti sul mercato internazionale?
Andare all'estero con prodotti localizzati in Italia e riadattati per i vari paesi non è una impresa facile, ma la crescita sui mercati internazionali è un obiettivo che ci siamo dati e i primi risultati si vedono. Zucchetti da tempo ha una cinquantina di collaboratori diretti in Romania e una sede in Brasile che sviluppa software gestionale e di business intelligence; la nostra strategia consiste soprattutto nel replicare il modello di vendita basato sul canale indiretto, che ci ha portato al successo in Italia, quindi stiamo cercando i partner migliori in Europa e nel mondo affinché rivendano le nostre soluzioni nei loro paesi.
Li avete trovati?
Ad oggi ne contiamo già duecento. In una prima fase, erano i nostri clienti italiani che quando aprivano una sede all'estero ci chiedevano di informatizzare anche l'azienda oltre confine, mentre oggi con l'aiuto dei partner siamo in grado di ricercare autonomamente i clienti stranieri. In ambiti come il controllo accessi, la rilevazione presenze, le applicazioni di Crm, il gestionale aziendale (Erp), le soluzioni di biglietteria online o altri servizi, le installazioni oltre confine sono già consistenti e continuano ad aumentare anche grazie alla sinergia tra partner e società del gruppo Zucchetti che operano all'estero.
Altro elemento di resilienza è quello della centralità del cliente
L'ascolto del cliente è uno dei fondamenti della nostra cultura aziendale, così come la valorizzazione e i continui investimenti in ricerca e sviluppo: oggi il nostro gruppo, che conta oltre 2.800 persone, ne ha più di 1.000 dedicate esclusivamente alla ricerca e allo sviluppo. Nessuna azienda di information technology, nemmeno le multinazionali straniere più blasonate, in Italia, hanno un così elevato numero di persone destinate solo a fare r&d.
Quali altri elementi ritiene che vi abbiano reso forti?
La cultura d'impresa, l'età media molto bassa delle nostre persone (35 anni), nonché la spinta continua dei vertici aziendali. Queste sono anche le ragioni per le quali siamo diventati leader in quasi tutti i settori in cui siamo presenti e il mercato ha premiato questo nostro modo di operare, tanto che Zucchetti è un brand riconosciuto, anche a livello internazionale, per le sue soluzioni innovative, di qualità e affidabili.
Come reagisce l'azienda al cambiamento?
Ci sono continui cambiamenti e forse è in parte per questo che non si sono mai verificati dei veri e propri shock, proprio perché l'azienda ha saputo cogliere le tendenze evolutive e ci sono stati sicuramente dei punti di svolta importanti. Per esempio all'inizio degli anni duemila, quando eravamo già leader di mercato nel campo del software applicativo, abbiamo deciso di riscrivere completamente tutta la nostra offerta in tecnologia web per anticipare le esigenze future dei nostri clienti. È stato sicuramente un notevole investimento per l'azienda in termini di risorse, ma la nostra nuova offerta di soluzioni web based ci permette oggi di soddisfare tutti i requisiti dettati dai nuovi paradigmi del mercato. Questo è un esempio dell'importanza del cambiamento: avere il coraggio di cambiare anche metodologie consolidate e ottimi prodotti per trovare soluzioni sempre migliori.