
La formazione manageriale agli Stati generali
La formazione manageriale per guidare il rilancio della competitività del sistema paese. È stato questo il tema dell'intervento di Giuseppe Soda, direttore di SDA Bocconi School of management, agli Stati generali, organizzati dal governo italiano. Un intervento condiviso con i colleghi Massimo Bergami (Bologna business school) e Paolo Boccardelli (Luiss business school).
«Gli studi e le evidenze empiriche dimostrano che la diffusione delle migliori prassi gestionali è legata strettamente ai livelli di esposizione delle classi manageriali alla formazione continua», spiega Giuseppe Soda, «e questo è valido sia per il settore privato sia per quello pubblico, e indipendentemente che si tratti di pratiche gestionali orientate alla competitività, alla sostenibilità o alla responsabilità sociale».
L'Italia però sulla formazione continua, così come avviene su scuola e università, appare sempre nelle posizioni di coda nel confronto con il resto dell'Europa. Poche, per esempio, le donne che accedono al lifelong learning tanto che l'Italia appare nelle ultime posizioni e ben distante dai Paesi Ue più avanzati. «Oltre a un problema di genere abbiamo anche un problema generazionale (l'esposizione alla formazione continua è del 20% più concentrata sulle generazioni 25-34 che non sulle 55-60) e soprattutto culturale (ad accedere a questo tipo di formazione sono soprattutto i laureati)», commenta Soda.
Ma che in Italia la formazione manageriale non sia mai stata considerata una priorità risulta evidente anche dalla constatazione che domanda e offerta arrivino dal settore privato: le business school sono private e rispondono a esigenze che arrivano soprattutto dalle imprese.
«Per queste ragioni», conclude Soda, «agli Stati generali abbiamo presentato un pacchetto di proposte concrete volte a: facilitare la diffusione della formazione continua con interventi a favore di persone e imprese; attrarre talenti; rafforzare la managerialità della pubblica amministrazione; investire in tecnologie e strutture per la didattica».