
La Bocconi ha la sua Biblioteca degli Oggetti
Hai bisogno di un trapano, un martello o, magari, un pallone da basket per giocare con gli amici? Non serve comprarli, soprattutto se l’uso che intendi farne è sporadico. Puoi prenderli in prestito, risparmiando e contribuendo alla sostenibilità del pianeta, presso la Biblioteca degli Oggetti Smart dell’Università Bocconi, situata al piano -1 dell’edificio di via Sarfatti 25, un’iniziativa che ha preso il via all’interno del più ampio progetto MUSA (Multilayered Urban Sustainability Action) spoke 5, nell’ambito del quale gli studenti dell’Università Bocconi potranno prendere in prestito, in modo del tutto gratuito, oggetti di uso quotidiano, dagli elettrodomestici agli utensili e dispositivi tecnologici, attraverso un sistema di smart locker forniti da WIB Machines, leader nel settore delle tecnologie per la condivisione. Il progetto è nato grazie alla collaborazione con il network Leila, una rete di biblioteche degli oggetti già attiva in diverse città italiane.
“Questo servizio rappresenta una risposta concreta soprattutto ai bisogni dei fuori sede, che spesso arrivano in città con un budget limitato”, spiega Francesca Boni, ricercatrice di Università Bocconi per MUSA Spoke 5 e coordinatrice del progetto pilota. “La condivisione degli oggetti contribuisce inoltre alla riduzione dell’impatto ambientale, evitando acquisti superflui e promuovendo un modello di consumo più sostenibile e circolare”. Ma non è solo questo il punto di forza dell’iniziativa, come precisa Carlo Salvato, professore ordinario presso il Dipartimento di management e tecnologia della Bocconi e prorettore della Scuola Graduate: "La Biblioteca degli Oggetti è un esempio concreto di come l'Università Bocconi con il progetto MUSA possa non solo promuovere innovazione e sostenibilità, ma anche coltivare uno spirito di comunità tra gli studenti”, dice Salvato. “Attraverso la condivisione responsabile delle risorse, rafforziamo valori di collaborazione, fiducia e impegno sociale che sono fondamentali per la formazione di cittadine, cittadini e leader consapevoli". L’università, in generale, e la Bocconi in questo caso specifico, può essere terreno fertile per innovare e per sperimentare. Un concetto, questo, ribadito anche da Antonio Beraldi, ceo di Leila, startup innovativa nata nel 2016 a Bologna con l’obiettivo di promuovere l’utilizzo intelligente delle risorse grazie anche all’impiego delle tecnologie: “Questa collaborazione rappresenta un esempio concreto di come il mondo accademico possa farsi promotore di modelli innovativi e sostenibili. Bocconi, con questo progetto, sostiene Leila nel suo percorso di crescita come startup e aiuta a trasformare un’idea nata dal basso in un servizio scalabile, replicabile in organizzazioni diverse e capace di generare impatto positivo per molte comunità”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche le parole di Alfonso Correale, amministratore delegato di WIB srl, l’altro partner che affianca l’Università Bocconi nell’iniziativa: “Contribuire con i nostri smart locker alla realizzazione della Biblioteca degli Oggetti nel contesto dell’Università Bocconi è un vero piacere: si tratta di un servizio che, attraverso l’accesso condiviso agli oggetti, offre un beneficio agli studenti, qualificandosi come vero e proprio servizio di welfare”.
Il progetto prevede anche una componente di ricerca, con l’obiettivo di quantificare i benefici ambientali attraverso uno studio di Life Cycle Assessment (LCA). Questo studio permetterà di analizzare l’impatto ambientale ridotto derivante dall’uso condiviso degli oggetti rispetto al loro acquisto individuale.