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Il futuro del giornalismo multimediale

, di Fabio Todesco
Una testimonianza di Massimo Esposti (Sole-24 Ore) al corso di IT e Innovazione Organizzativa

Il futuro ideale dell'editoria multimediale è un desk giornalistico centrale che distribuisce l'informazione a redazioni specializzate per mezzo (giornale cartaceo, web, mobile, radio, tv), in grado di adattarla alle proprie specifiche esigenze. A sostenerlo, e anzi ad auspicarlo questa mattina, è stato Massimo Esposti, caporedattore centrale del Sole-24 Ore responsabile per il coordinamento di web e giornale, in una testimonianza agli studenti del corso di IT e Innovazione Organizzativa.

Esposti ha raccontato agli studenti l'evoluzione, da lui vissuta in prima persona, dell'editoria multimediale degli ultimi 15 anni: dai primi, ambiziosi esperimenti di giornali esclusivamente online del 1996-1997, naufragati perché la mancanza di banda non consentiva agli inserzionisti pubblicitari di produrre advertisement di qualità, agli anni in cui i grandi editori si sono buttati nel mercato (in un primo momento offrendo semplici repliche dei giornali cartacei), fino alla crisi di qualche anno fa, durante la quale molti hanno avuto la tentazione di scorporare le attività internet.

"Manca ancora un modello vincente di sito d'informazione a pagamento", ha affermato Esposti spiegando perché casi come quello del Wall Street Journal non sono replicabili, "anche se, sotto traccia, gli editori stanno conducendo alcune sperimentazioni".

La nuova disponibilità di banda e di tecnologie, secondo Esposti, rende il momento attuale particolarmente positivo per lo sviluppo di nuove professionalità giornalistiche, a patto di non cedere a certe visioni un po' caricaturali del giornalista multimediale soverchiato e condizionato dalle tecnologie.

"Il giornalista multimediale", ha affermato, "è quello che conosce molto bene i temi di cui si deve occupare e sa come potrebbe essere declinato su ciascuno dei mezzi a disposizione dell'editore". È, inoltre, capace di cogliere i segnali che la rete trasmette per migliorare la qualità di tutti i prodotti d'informazione. A questo proposito, Esposti ha ricordato il primo caso in cui, al Sole-24 Ore, è stato il web a dettare l'argomento dell'apertura della prima pagina. "All'indomani del crack di Lehman Brothers", ha detto, "è stata l'attenzione dimostrata dai navigatori per l'andamento dell'euribor a suggerirci un'apertura sul suo rialzo e sulle conseguenze che avrebbe avuto per i mutui".