I Negrita senza segreti su Radio Bocconi
Il rapporto col pubblico dei concerti e con i fan sul loro blog, il nuovo album, l'impegno sociale dentro e fuori dai dischi. I Negrita si raccontano, attraverso la voce graffiante di Pau, a Live n' Roll, il programma di radio Bocconi diretto da Maria Giovanna Scarale, Valeria Sotera, Marco Esposito e Paride Modenese, in onda stasera dalle 22 alle 23 e in replica venerdì e domenica (Live n' Roll).
"Helldorado", il nuovo album col quale il gruppo è attualmente in tour, è l'occasione per rompere il ghiaccio, ma anche quella per sottolineare l'interesse a svegliare le coscienze dei Negrita, a ribellarsi a un certo modo di vedere le cose. Pau: "Negli ultimi anni, da quando si è affermato un certo tipo di politica un po' strisciante, soprattutto dopo il 2001, dopo le torri gemelle, da quando insomma tutti gli stati di un certo tipo si sono impegnati in quella che loro definivano una missione di pace, chiunque alzava la testa e obiettava qualcosa veniva tacciato di antipatriottismo, e credo che questa sia una delle peggiori aberrazioni del potere".
Una critica alla società del consenso che trova i Negrita in prima linea, così come sono in prima linea sul fronte della raccolta fondi per fini umanitari. Un esempio sono i progetti che Pau e compagni stanno realizzando in Africa: "Vogliamo 'speculare' sulla nostra immagine", ha raccontato il frontman del gruppo, "per poter attrarre più gente possibile e dirottarla su due iniziative sulle quali crediamo molto. Una è Amref Italia, e l'altra è Ucodep, una ong toscana. Entrambe si occupano di progetti idrici. Ad Amref siamo arrivati attraverso il progetto discografico Rezophonic. Attraverso questo progetto abbiamo avuto la possibilità di andare in Kenya per veder ciò che di buono avevamo fatto, per controllare i pozzi che stavamo realizzando. Siamo partiti alla volta del Kenya, sotto il Kilimangiaro, in una regione che si chiama Kajiado: è una regione grande più o meno come la Lombardia, ed è una delle regioni più aride del mondo".
Un viaggio che ha segnato profondamente Pau e compagni, come lui stesso ha spiegato, e che è diventato "quasi una malattia".