Cuordicrema nel cuore del Brasile
C'è una cosa per la quale fino a poco tempo fa il Brasile poteva essere considerato un mercato quasi incontaminato: il gelato artigianale italiano. Fabio Lampugnani, 44 anni e un MBA alla SDA Bocconi, l'ha capito nel 2012, quando ha aperto a San Paolo il primo degli attuali quattro punti vendita di Cuordicrema.
"Ho sempre avuto una passione per i prodotti ricercati e per l'artigianalità", racconta l'imprenditore italiano, che nel 2015 vorrebbe arrivare a 11 negozi dei quali sei in franchising. In Brasile, i pozzetti del gelato all'italiana Fabio li ha portati passando per i paesi del Mediterraneo. Con alle spalle un'esperienza di alcuni anni come consulente di direzione in Italia, sud est asiatico, Caraibi e Stati Uniti, Lampugnani si lancia con un socio e amico in un progetto di gelaterie/caffetterie/pasticcerie italiane nel Maghreb e nel Medio Oriente. "Vivevo a Beirut e avevamo aperto locali in Libano, Tunisia, Marocco, stavamo aprendo a Dubai, e stavamo realizzando un master franchising in Libia e Egitto. Poi è arrivata la primavera araba e abbiamo dovuto preparare un piano di dismissione dai paesi più coinvolti". Questa però è l'occasione per dar vita al progetto al quale pensa da un po', quello di portare il gelato di qualità anche in Brasile. "Cuordicrema è nata sul lungo mare di Tunisi", racconta Fabio, e "sin dall'inizio ho coinvolto nell'iniziativa due compagni di MBA, Massimiliano Bosio e Gabriele Belsito, coi quali sui banchi del master è nata un'amicizia che si è prolungata fino ad oggi. Entrambi hanno partecipato con entusiasmo alla fase di startup come soci finanziatori".
E proprio sulla fase di startup, Lampugnani evidenzia le caratteristiche che questa deve avere in Brasile. "la prima sfida è capire l'ambiente, perché nel paese può essere difficile reperire le skill necessarie. Per questo, all'inizio, ho dovuto importare competenze per fare formazione". Inoltre, una startup è formata da poche persone che si occupano di tutto, c'è dunque necessità di affidarsi all'outsourcing per alcuni servizi, come quelli amministrativi e legali. "Spesso, qui, ci si scontra con un livello di inefficienza molto alto", spiega l'imprenditore. Di contro, ed è il motivo del grande desiderio di Fabio di investire a San Paolo, "Dal punto di vista della concorrenza in questo settore, qui è quasi come un oceano blu, sebbene oggi la situazione non sia più quella del 2012. E tutti sono entusiasti di lanciarsi in nuovi progetti imprenditoriali".