Con Severgnini per capire come sono fatti gli italiani
È un'Italia senza mezzi termini quella che si dipinge nell'immaginario collettivo degli stranieri. Un paese che suscita fascino e fastidio, sentimenti antitetici come sono antitetiche le due grandi famiglie di opinioni sulla nostra terra. "Da un lato c'è la visione di quello che chiamo il club delle donne americane, per le quali l'Italia è solo magia e romanticismo; dall'altro, il British approach, che vede l'Italia come un luogo scuro, strano, di cui sospettare. Un paese nel quale sotto ogni pietra c'è un mafioso". Così Beppe Severgnini, davanti ai tanti studenti stranieri che compongono le due classi dell'Mba full time SDA Bocconi appena partito, racconta a chi italiano non è di un popolo geniale, ma che proprio nella sua genialità incontra il suo maggior limite. E che, troppo spesso, fatica a essere preso sul serio.
Severgnini, editorialista del Corriere (ha un blog tra i più seguiti, 'Italians'), è autore di numerosi libri ed è attivissimo su twitter, dove è il giornalista italiano con il maggior numero di follower (267 mila). "In Italia", spiega, "tutte le cose negative, i problemi, iniziano per la lettera I". Sei lati negativi, sei aspetti che ci contraddistinguono nel paragone con gli 'altri': "I come intelligenza, perché ci porta ad applicare le regole in modo personale". Un esempio? Il semaforo. "Per gli stranieri è chiaro. Per gli italiani invece è un invito al dibattito. Il fatto è che abbiamo un problema: troviamo le regole noiose". Alla stessa stregua, l'improvvisazione e, direttamente connessa, l'inaffidabilità. E poi l'ideologia ("siamo l'unico paese al mondo, escludendo la Corea del Nord, in cui nel 2012 si parla ancora di comunismo seriamente") e l'immobilismo. Per chiudere con un termine, e una caratteristica, che hanno tenuto banco troppo spesso sui giornali degli ultimi anni: l'inciucio. L'incontro con Severgnini è stato parte delle attività della opening week dell'Mba full time, la settimana organizzata per accogliere la classe 2013. Una novità che non è la sola di questa nuova edizione del Master in business administration, che conta un centinaio di studenti da 32 paesi diversi. "Per soddisfare la nuova domanda e meglio fronteggiare la concorrenza internazionale, abbiamo ridisegnato la struttura dei corsi, costruendoli attorno a quattro sequenze: planning and innovating, controlling and investing, leading people and processes, soft skills and values", spiega Gianmario Verona, direttore dell'Mba full time. "Inoltre, abbiamo lavorato sul rafforzamento dell'identità degli studenti nei confronti del programma, di SDA Bocconi e dell'Università e sul coinvolgimento degli alumni".