Borgonovi saluta amici e colleghi dal palco dell'aula magna
Probabilmente sarà un po' emozionato, Elio Borgonovi, quando lunedì 9 maggio, alle 14,30, nell'aula magna di via Roentgen, terrà la sua ultima lezione agli studenti, dal titolo "L'innovazione nel settore pubblico. Dal passato al futuro". Emozione che cercherà di superare con il proverbiale entusiasmo che lo ha sempre contraddistinto e con il quale saprà coinvolgere, anche in questa occasione, non solo gli studenti ma tutti gli amici, colleghi, allievi, e molti le tre cose insieme, che verranno a salutarlo.
Il rapporto di Borgonovi con la Bocconi del resto è lungo e intenso: laureatosi in Economia e commercio nel 1969, dal 1970 ha ricoperto incarichi di docenza, fino all'assunzione come ordinario nel 1982. Nel 1978 ha fondato il Cergas (Centro di ricerche sulla gestione dell'assistenza sanitaria e sociale), di cui è tuttora presidente, e dal 1997 al 2002 è stato dean della SDA Bocconi.
Per raccontare chi è davvero Elio Borgonovi, viaSarfatti25 ha raccolto aneddoti e ricordi di chi ha condiviso con lui, in tutto o in parte, questi ultimi 50 anni.
Antonello Zangrandi, ordinario preso il Dipartimento di Economia dell'Università di Parma: "Ricordo quando andavamo insieme in giro per l'Italia a intervistare i medici sulle variabili economiche nella loro professione, aspetto allora poco considerato. Borgonovi è soprattutto un entusiasta, un grande trascinatore, uomo di ideali forti, è stato il primo a credere nel cambiamento della pubblica amministrazione quando il solo parlarne sembrava un tabù. Unisce valori e passione alla razionalità, un mix vincente. Gli devo praticamente tutta la mia carriera".
Francesco Longo, docente presso il Dipartimento di analisi delle politiche e management pubblico della Bocconi: "Ero un giovane studente, lontano da casa e un po' spaesato e in cerca di lavoro. Incontro Borgonovi nei corridoi dell'Università e gli dico: 'Professore, sono appassionato di pubblica amministrazione, voglio rendermi utile al paese e inoltre ho bisogno di lavorare...'. Lui mi guarda e risponde: 'E' assunto, venga domani in ufficio'. Non mi sono più mosso...".
Carmine Bianchi, ordinario all'Università di Palermo: "Borgonovi è colui che in Italia ha avviato gli studi di economia aziendale applicati alla pubblica amministrazione, ma mi piace sottolinearne le qualità umane, di garbo e professionalità che lo contraddistinguono. Ho appena visto un video su youtube, relativo a un convegno, nel quale l'interlocutore ricorrendo a inutile tecnicismi tendeva a uscire dal contesto. Borgonovi con calma, affabilità e anche rigore ha saputo ribadire la chiave di lettura giusta. Ecco, tutti i suoi allievi diretti si riconoscono in questo modo di fare, ha creato una vera scuola".
Giorgio Fiorentini, professore associato presso il Dipartimento di analisi delle politiche e management pubblico: "Il sano protagonismo culturale, organizzativo e gestionale di Elio Borgonovi ha permesso ad un gruppo di ricercatori di mettere a tema gli studi economico aziendali sull'amministrazione pubblica e sul management sanitario in Italia e in Bocconi. Giocando un ruolo riconosciuto a livello internazionale. Intuizione rischiosa e predittiva che ha permesso a molti studiosi di ricoprire un ruolo di cambiamento del sistema paese. Sono testimone di queste sue capacità dal 1980 e con lui ho sviluppato l'aziendalismo nel non profit. Tutto questo è avvenuto senza essere piacentino o juventino".
Francesca Lecci, ricercatrice presso il Cergas: "Borgonovi è indiscutibilmente la persona che ha segnato di più il mio percorso professionale. Mi ero iscritta in Bocconi per occuparmi di istituzioni internazionali, ma dopo il suo corso di Pa ho deciso di cambiare strada. E sempre lui mi ha chiamato, quattro mesi dopo la laurea, mentre già lavoravo, per chiedermi se volevo partecipare ai colloqui per occuparmi di management in ambito sanitario al Cergas Bocconi e in SDA. Lavoriamo insieme da più di 13 anni e da lui ho imparato il significato della parola dedizione. Dedizione nei confronti del proprio lavoro, delle proprie idee, delle persone con le quali si condivide il proprio percorso professionale e personale. Da lui ho anche imparato che al mattino è bene mettersi al lavoro presto (quando sono in trasferta con lui fin troppo presto a volte) e che a se stessi bisogna sempre chiedere il massimo avendo cura di capire quando è il momento di tirare un po' il fiato. Ecco, lui ha sempre detto che in un'organizzazione tutti sono importanti e nessuno è indispensabile, ma il prof rappresenta di sicuro un'eccezione".
Fabio Amatucci, ricercatore presso il Cergas e professore associato presso l'Università del Salento: "I ricordi che mi legano al prof. Borgonovi sono davvero tanti, ma voglio soffermarmi su una delle prime trasferte vissute insieme. Anno 1995, convegno in terra sarda, conclusosi con una lauta cena in una trattoria tipica locale. Sin qui, nulla di particolare, ma fu davvero tanto lo stupore di un neo laureato, quale ero io più di 20 anni fa, quando, all'improvviso, il prof. Borgonovi trascinando tutti gli altri commensali, ha iniziato, con spirito goliardico, ad intonare canzoni popolari sarde. Il prof fu talmente tanto coinvolgente che in pochi minuti quella cena si trasformò in un momento di aggregazione, connotato da inaspettata leggerezza e ilarità. Da li ho iniziato a capire, e lo confermo oggi nonostante siano passati tanti anni, che col prof. c'è sempre da stupirsi, sia che si tratti di piani di sviluppo delle amministrazioni pubbliche, sia che si tratti di creare profondi legami tra le persone".
Eugenio Anessi Pessina, ordinario alla facoltà di Economia dell'Università Cattolica: "Borgonovi è sempre stato avanti nei tempi, basti pensare che mi mandò a fare il phd in America nel 1990, quando era una cosa assolutamente impensabile. E' uno capace di esporsi, di andare oltre i propri limiti, ricordo per esempio che in alcuni convegni internazionali, anche a dispetto di un inglese non perfetto, affrontava qualsiasi discussione riuscendo sempre ad affermare le sue idee. Inoltre, a differenza di quanto fanno molti che si circondano di persone che sono le fotocopie di se stessi, Borgonovi ha costituito attorno a sé un gruppo di persone molto diverse tra loro e da lui".
Federico Lega, professore associato presso il Dipartimento di analisi delle politiche e management pubblico della Bocconi: "Se oggi sono qui lo devo al prof. Borgonovi. Che, con l'attenzione ai giovani, al futuro, che lo ha sempre contraddistinto, mi ha dato la possibilità di frequentare l'allora neonato ph.d. in business administration & management. Forse perché gli avevo fatto la copertina della tesi con i colori bianco-neri, conoscendo la sua fede juventina? O forse perché, quando parlammo della carriera accademica, gli dissi che mi sarebbe piaciuto svolgere un mestiera di ricerca, ma anche di applicazione alla realtà? E la risposta netta fu: 'Lega, non si preoccupi, qui non si annoierà mai, la nostra missione è studiare per cambiare la realtà, dagli studenti ai manager pubblici e sanitari. Lavorando al loro fianco. Rigore accademico e pragmaticità operativa. Un pensiero ed un modo di lavorare che hanno fatto la differenza e che ancora oggi ci guidano".