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Ambiente, energia, economia

, di Fabio Todesco
Presentato in università il Master Memae

Nel 2050 la Terra sarà abitata da più di 9 miliardi di persone, il 50% delle quali ammassate nelle grandi città; acqua , cibo ed energia saranno considerate risorse ancora più scarse di oggi, mentre l'incertezza di natura politica sulle fonti di approvvigionamento non diminuirà. Ci sono, dunque, motivi apocalittici per pensare che ambiente ed energia saranno sempre più al centro dell'attenzione politica e aziendale, ma non mancano ragioni più incoraggianti, come ha spiegato ieri Stefano Pogutz, direttore del Master in economia e management dell'ambiente e dell'energia (Memae), presentando il programma.

Anche se, sempre al 2050, si ritiene che il sistema energetico sarà ancora dominato dagli idrocarburi, le fonti rinnovabili e, con ogni probabilità, il nucleare, assumeranno un ruolo molto più importante di oggi e le imprese continueranno a investire, anche a livello comunicativo, sui temi della responsabilità e della sostenibilità.

"Se, solo 10 anni fa", ha affermato Antonio Tencati, uno dei docenti del master, "il cambiamento climatico era un'ipotesi in discussione, oggi è una realtà anche per il mondo dell'impresa e, navigando il web, ci si imbatte in casi interessanti di comunicazione e di attività centrate su questi temi, da Chevron (Abbiamo impiegato 125 anni a consumare il primo trilione di barili di petrolio; per il prossimo ce ne metteremo 30) a Enel (La vera sfida è non cambiare il mondo), fino a General Electric, che lo scorso anno ha fatturato 14 milioni di dollari con iniziative legate all'ambiente.

Il Memae giunge quest'anno all'ottava edizione, ma è la prima volta che il percorso dedicato all'energia viene formalizzato, anche nel titolo del programma. La prossima giornata di presentazione del master in università sarà il 10 novembre.

Per saperne di più, vai al sito del Memae