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Un algoritmo per migliorare la scuola pubblica

, di Tomaso Eridani
Nella Bocconi Lecture Caroline Hoxby (Stanford) ha illustrato gli utilizzi di una formula basata sull'idea che i mercati possono migliorare investimenti ed efficienza nell'istruzione

Applicati all'istruzione, i meccanismi di mercato possono offrire soluzioni per rimediare ad alcuni tra i problemi che affliggono i sistemi di scuola pubblica, tra cui l'efficienza degli investimenti, la gestione dei fondi, il sovraffollamento, la performance degli istituti e l'emarginazione degli alunni svantaggiati.Questa la tesi illustrata da Caroline Hoxby nella seconda Bocconi Lecture, la conferenza annuale organizzata in collaborazione con Fondazione Corriere della Sera che onora la memoria di Ferdinando Bocconi, fondatore dell'Università Bocconi, ospitando uno studioso nelle scienze economiche e sociali che abbia dimostrato di essere un pioniere nel proprio campo di ricerca.

Dopo i saluti introduttivi di Guido Tabellini, rettore della Bocconi, e Piergaetano Marchetti, presidente della Fondazione Corriere della Sera, la lecture di Hoxby, Scott and Donya Bommer professor di economia politica alla Stanford University e direttore dell'Economics of Education Program presso il National Bureau of Economic Research, è stata introdotta da Maristella Botticini, direttore dell'Igier Bocconi.

Nella sua lecture, la Hoxby ha illustrato come si possa utilizzare in modi diversi un algoritmo, basato sui meccanismi di mercato e combinando teoria ed econometria, per trovare soluzioni ai principali problemi che affliggono l'istruzione primaria e secondaria: trovando il giusto livello d'investimento pubblico, l'utilizzo efficiente delle risorse, un sistema efficace che accoppia scuole e studenti e dando pari opportunità agli alunni svantaggiati.

"Italia e Usa hanno dei problemi simili di performance scolastica, nonostante gli investimenti che mettono a disposizione. I loro sistemi d'istruzione hanno un problema di produttività," ha spiegato Hoxby. "Negli Usa si vedono i benefici nell'applicare i meccanismi di mercato nel sistema universitario ed è ora di applicarli anche nel sistema scolastico."

Come punto di partenza Hoxby ha illustrato i benefici dell'utilizzo della algoritmo Gale-Shapley, utilizzando i mercati per estrarre l'informazione in possesso delle famiglie e delle scuole, per abbinare gli alunni alle loro future scuole, un meccanismo già utilizzato con successo nell'area metropolitana di New York. L'algoritmo mappa la graduatoria sugli istituti desiderati dagli alunni e quella sugli alunni desiderati dalle scuole, cercando sempre di dare la precedenza alle preferenze degli alunni. Il meccanismo massimizza sempre la scelta degli studenti, facendo sì che gli studenti frequentino le scuole più adatte a fornire la formazione per la quale sono più portati, e inoltre indica quali sono le scuole più ambite e incoraggia le scuole ad essere più efficienti per così vedersi assegnare gli studenti che più desidera.

Hoxby ha poi illustrato come apportando modifiche al meccanismo si possa utilizzarlo per affrontare altri problemi. "In primo luogo, offrire agli alunni svantaggiati le stesse opportunità di istruzione degli altri, utilizzando la formula per quantificare il giusto sussidio da dare alle scuole per fare sì che non rifiutino questi ragazzi (che hanno problemi di lingua o disabilità o altro)," ha spiegato Hoxby, illustrando come lo abbia testato con successo presso 128 scuole a San Francisco.

"Con altre modifiche poi la formula può essere utilizzata per dare una stima di quanto sia il giusto livello di investimento statale da dedicare al sistema scolastico," ha proseguito Hoxby. "Infine, il meccanismo può essere utilizzato, sfruttando le informazione sulle scuole più ambite dagli studenti, per utilizzare meglio i fondi nel migliorare il sistema nel suo intero, utilizzando risorse per espandere le scuole più richieste e per migliorare le altre."

La lecture della Hoxby è stata poi seguita da un dibattito, moderato da Tabellini, a cui hanno partecipato Daniele Checchi, Università degli Studi di Milano, Andrea Gavosto, Fondazione G. Agnelli, Paola Mastrocola, Liceo Scientifico A. Monti di Chieri, Roberto Perotti, Università Bocconi e Marco Rossi Doria, fondatore del Progetto Chance.