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Pellicani Basket: un volo vincente

, di Davide Ripamonti
Anche calcio e volley nell'attività della Polisportiva

Nessuno, nemmeno De Coubertin, ha mai detto, benché la leggenda narri diversamente, che nello sport non è importante vincere. E nessuno, all'Università Bocconi, nega che la vittoria del campionato da parte dei Pellicani Basket Università Bocconi, prima emanazione concreta del Bocconi Sport Team, sia stata di grande impulso per il decollo di un progetto più ampio che coinvolgerà altre discipline e che porterà lo sport a essere un tratto caratterizzante delle attività extra-curriculari dell'Ateneo. Perché se, come sottolinea Alessandro Ciarlo, uno dei dirigenti dell'Università maggiormente coinvolti nel Progetto Sport e presidente dei Pellicani Basket, l'"obiettivo è quello di sottolineare i contenuti formativi dello sport di squadra, promuoverne l'attitudine a lavorare in team e la consapevolezza che il successo in qualunque attività richiede disciplina e impegno continuato", quale migliore spot dei risultati di una squadra che, composta di atleti diversi per provenienza geografica e cestistica, ha saputo con impegno e disciplina smussare incomprensioni e particolarismi per raggiungere al primo tentativo l'obiettivo finale?

E così, a partire dall'anno accademico 2004/2005, saranno coinvolte nel progetto altre due discipline, la pallavolo femminile e il calcio maschile, sia a 5 sia a 11. "Per quanto riguarda la pallavolo", dichiara Ciarlo, "esiste già una squadra gestita direttamente dalle studentesse che ha partecipato quest'anno al campionato di Terza divisione e che l'anno prossimo forse sarà ammessa alla Seconda divisione. Per il calcio, ci sono le potenzialità in termini di atleti, si tratta di organizzare l'attività che partirà, per il calcio a 5, dalla Serie D, per quello a 11 dalla Terza categoria, cioè il primo gradino. In futuro ovviamente abbiamo intenzione di coinvolgere anche altre discipline ".

Un progetto impegnativo anche per la difficoltà di reperire strutture adeguate, stante la cronica carenza di impianti per lo sport dilettantistico a Milano. "Un passo fondamentale", continua Ciarlo, "sarà la costruzione di un impianto interno alle strutture dell'Ateneo in cui disputare gli sport al coperto, come basket e pallavolo. Sia perché ci consentirà di avere un impianto nostro, da utilizzare secondo necessità, sia perché in questo modo avremo la possibilità di coinvolgere maggiormente tutte le componenti dell'Ateneo, di avere pubblico, un seguito maggiore soprattutto tra gli studenti. Un impianto che potremmo rendere disponibile anche al quartiere, coinvolgendo la cittadinanza nei nostri programmi". Sport, quindi, come attività di formazione eccellente da offrire ai propri studenti, attuali e potenziali, e per questo da far conoscere attraverso iniziative mirate: "Un'idea, al momento ancora da sviluppare", aggiunge Ciarlo, "potrebbe essere quella di organizzare tornei aperti a studenti delle scuole e di altre università in occasione di eventi importanti per l'Università Bocconi, come l'inizio dell'Anno Accademico e le Giornate di Orientamento".

Ma lo sbocco finale, quello che Ciarlo indica come l'obiettivo a livello sportivo da perseguire, magari a medio termine, è un campionato nazionale universitario, una sorta, per limitarci al momento al basket, di Ncaa italiana. "In Italia ci sono 77 università, forse non tutte potranno realizzare un programma sportivo come quello a cui puntiamo noi, ma molte sicuramente sì", conclude Ciarlo, "si tratterebbe di organizzare un campionato suddiviso in aree geografiche, per esempio Nord, Centro e Sud, con un concentramento per la fase finale a Roma. Lo suggeriremo alla Federazione".