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FAQ sull'attività delle CPDS

1. Qual è la durata della carica di componente di una CPDS?

La carica di componente della CPDS ha una durata differenziata tra docenti e studenti: per i docenti è 3 anni (ed è rinnovabile per due mandati consecutivi), mente per gli studenti è 2 anni (per questo motivo possono essere eletti solo gli studenti che sono iscritti al I e/o II anno dei corsi di laurea triennale, al I anno dei corsi di laurea magistrale biennale e al II, III e/o IV anno dei corsi di laurea magistrale a ciclo unico).

2. Quali sono i compiti delle CPDS?

Come previsto dalle linee guida ANVUR sulla valutazione e l’accreditamento dei Corsi di Studio (modello AVA), le CPDS hanno il compito di:

• Raccogliere, in modo indipendente, indicazioni e segnalazioni relative ad aspetti migliorabili o a eventuali problemi specifici riscontrati nell’ambito dei Corsi di Studio (CdS).

• Redigere, annualmente, una relazione articolata per singolo CdS, che deve prendere in considerazione il complesso dell’offerta formativa che lo riguarda, con particolare riferimento agli esiti e ai relativi utilizzi delle rilevazioni delle opinioni degli studenti (l’ANVUR raccomanda che il coinvolgimento degli studenti dei singoli CdS nell’analisi dei questionari sia diretto e non mediato da rappresentanti provenienti da altri CdS). In aggiunta, alle CPDS che operano in Bocconi è richiesto di:

• Analizzare i programmi sintetici degli insegnamenti (schede pubblicate online), al fine di verificare la chiarezza e la completezza di tutte le informazioni riportate e segnalare eventuali casi di incoerenza tra risultati di apprendimento attesi dichiarati e modalità previste per il loro accertamento.

• Partecipare alle riunioni periodiche dei Tavoli di consultazione degli stakeholder dei CdS di rispettiva pertinenza.

3. Qual è il ruolo degli studenti all’interno della CPDS?

Il ruolo assegnato alla componente studentesca è molto importante ai fini dell’individuazione degli aspetti da approfondire e della segnalazione di problemi o di proposte di miglioramento da riportare nella relazione annuale. Gli studenti rappresentanti nelle CPDS svolgono un canale di collegamento essenziale tra gli studenti dei rispettivi CdS e gli organi centrali di Assicurazione della Qualità centrali (Presidio di Qualità e Nucleo di Valutazione di Ateneo) e possono esprimere un «punto di vista» complementare rispetto a quello della componente docente. È quindi importante che agli spunti e ai suggerimenti provenienti dallo studente, condivisi dal docente e inseriti nella relazione, venga dato adeguato risalto.

4. Gli studenti rappresentanti nelle CPDS possono divulgare o condividere con altri studenti il materiale a cui avranno accesso per svolgere il ruolo assegnato?

No: gli studenti delle CPDS hanno accesso a materiale in gran parte confidenziale (costituito dai dati disaggregati delle valutazioni assegnate ai singoli insegnamenti e docenti nell’ambito delle rilevazioni delle opinioni degli studenti). Per questa ragione sono tenuti a firmare un documento con cui si impegnano alla segretezza di tutte le informazioni di cui vengono in possesso nello svolgimento dell’incarico di componente della CPDS.

5. Quanti incontri devono essere organizzati annualmente dalle CPDS?

Annualmente deve essere organizzato almeno un incontro plenario di ciascuna CPDS (che coinvolga tutte le sotto-commissioni in cui essa si articola, ove presenti), dedicato all’approvazione collegiale delle relazioni annuali predisposte. Altri incontri possono essere tenuti nel corso dell’anno per la condivisione e il coordinamento dell’approccio da seguire e delle modalità di lavoro tra le varie sotto-commissioni. Agli incontri plenari si aggiungono quelli periodici delle singole sotto-commissioni (che possono tenersi in presenza o a distanza): il loro numero è variabile in funzione degli aspetti da esaminare e del lavoro da impostare per la stesura della relazione annuale. In genere, occorre prevedere almeno 3-4 incontri nel corso dell’anno (maggiormente concentrati nella parte finale in corrispondenza con l’avanzamento dell’attività di compilazione della relazione).

6. Gli incontri delle CPDS (e/o delle loro sotto-commissioni) devono essere verbalizzati?

Sì, è opportuno che al termine di ciascun incontro (sia esso plenario o a livello di sotto-commissione) sia predisposto un resoconto sintetico degli aspetti presi in esame, delle verifiche eseguite e delle conclusioni raggiunte. Non occorre una verbalizzazione dettagliata ma è importante tenere traccia documentale dell’attività svolta dalle CPDS e delle analisi compiute anche ai fini dei successivi processi di valutazione interni ed esterni.

7. Esiste un coordinatore della CPDS?

Sì: ciascuna CPDS deve nominare al suo interno un coordinatore, scelto tra i docenti o (eventualmente) anche gli studenti delle sotto-commissioni di cui essa si compone (ove presenti). Il coordinatore ha il compito di gestire la condivisione degli approcci e delle attività di ciascuna sotto-commissione e di indire e coordinare le riunioni plenarie. Nel caso della CPDS dell’area “LAW” (che non prevede sotto-commissioni) il coordinatore ha il compito di guidare i lavori della commissione e di indirne le riunioni.

8. È utile confrontarsi con i membri delle CPDS precedentemente in carica e/o leggere le relazioni passate?

Sì, il confronto diretto con i componenti che hanno già svolto questo ruolo è utile e consigliato. In ogni caso le CPDS hanno accesso anche alle relazioni predisposte negli anni passati.

9. E’ prevista una formazione per lo svolgimento del ruolo di componente di una CPDS?

Sì, sulla piattaforma BlackBoard (nell’area “Quality Assurance”) è disponibile un apposito webinar che illustra il ruolo, i compiti e l’azione che le CPDS sono chiamate a svolgere. E’ fortemente consigliato che i componenti di nuova nomina seguano il webinar in modo da acquisire maggiore consapevolezza delle attività richieste e delle responsabilità legate al ruolo assegnato.

10. Le relazioni annuali devono essere predisposte secondo un format prestabilito?

Sì: il Presidio di Qualità di Ateneo ha messo a punto uno schema di riferimento che le CPDS devono seguire per l’individuazione degli ambiti sui quali concentrare la propria azione e le modalità secondo le quali sviluppare le analisi ed esprimere le proprie valutazioni. Il format previsto si articola nelle seguenti 5 sezioni:

a. Analisi e proposte su gestione e utilizzo dei questionari relativi alla soddisfazione degli studenti;

b. Analisi e proposte in merito a materiali e ausili didattici, laboratori, aule, attrezzature, supporto fornito dai docenti in relazione al raggiungimento degli obiettivi di apprendimento al livello desiderato;

c. Analisi e proposte sulla validità dei metodi di accertamento delle conoscenze e abilità acquisite dagli studenti in relazione ai risultati di apprendimento attesi;

d. Analisi e proposte sulla completezza e sull’efficacia del Monitoraggio Annuale e del Riesame ciclico;

e. Ulteriori proposte di miglioramento.

11. Le considerazioni effettuate dalle CPDS e le indicazioni riportate nelle loro relazioni hanno anche una visibilità esterna?

Sì: le relazioni annuali delle CPDS vengono pubblicate sul sito web dell’Università (ad accesso riservato alla comunità bocconiana) e sul Portale della Qualità gestito dall’ANVUR (ad accesso riservato all’Agenzia di Valutazione e agli esperti della commissione incaricata di effettuare la visita di accreditamento periodico dell’Ateneo e dei Corsi di Studio). Costituiscono documenti essenziali del sistema di Assicurazione Qualità dell’Ateneo di cui si tiene conto in sede di accreditamento per accertare se e quanto sono diffusi i principi della valutazione e del miglioramento a livello dei singoli Corsi di Studio e in che modo l’Università dà ascolto alle istanze e alle indicazioni provenienti dai propri docenti e studenti.